Foto: Reuters
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"Una bella giornata per Israele, gli Stati Uniti e il mondo" ha dichiarato il Presidente americano Joe Biden dopo la notizia della morte dell'alto rappresentante del gruppo terroristico. Convinto che quanto successo rappresenti una speranza per la fine della guerra nella Striscia e in Medio Oriente, Biden ha chiesto a tutte le parti coinvolte maggiore sforzo e dialogo. La vicepresidente e candidata in corsa Kamala Harris ha affermato che la morte di Sinwar rappresenta un atto di giustizia. Secondo lei, "il mondo intero respira un po' più liberamente grazie alla scomparsa del leader, ritenuto responsabile di efferati crimini contro l'umanità, tra cui l'atroce massacro del 7 ottobre." Harris ha lanciato un chiaro messaggio a tutti coloro che osano minacciare gli Stati Uniti: "Chiunque rechi danno ai nostri soldati, ai nostri interessi o al nostro popolo sarà perseguito e consegnato alla giustizia." Intanto le dichiarazioni del Premier Benjamin Netanyahu dopo la conferma del decesso sono state accolte con un misto di sollievo e preoccupazione. Da un lato, la fine del regime di Sinwar rappresenta una svolta importante nella Striscia di Gaza. Dall'altro, la promessa di continuare la lotta e le accuse rivolte al movimento sollevano interrogativi sulla natura del conflitto e sulle prospettive di una riconciliazione. "Il male ha subito un duro colpo e non permetteremo resti al potere" ha dichiarato il Primo Ministro aggiungendo che la restituzione degli ostaggi è un'opportunità per il raggiungimento degli obiettivi. L'Unione europea afferma che l'eliminazione di Sinwar ha segnato una svolta decisiva, indebolendo significativamente l'organizzazione terroristica. Secondo l'Iran, il martirio di Sinwar alimenterà lo spirito combattivo del popolo palestinese. La missione iraniana all'ONU ha sottolineato che la sua morte non sarà vana, ma diventerà un esempio per i giovani a proseguire la lotta per la liberazione.