Foto: Pixabay
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La maggior parte delle persone danno troppo valore alla vita per considerare l'idea di farsi del male di proposito. Eppure ci sono migliaia di individui, tra cui molti giovanissimi, che si comportano in questo modo regolarmente. Nel 70 per cento di casi si tratta di adoloscenti arrivati all'autolesionismo attraverso internet che ha creato delle community in cui, tra le altre cose, ci si scambiano consigli per migliorare le rispettive tecniche di autolesionismo. Tagliarsi è la forma piu' diffusa. Chi si taglia in genere lo fa con un rasoio, un coltello o un oggetto abbastanza affilato da trapassare la pelle. I punti più usati sono l'avambraccio della mano con cui non si scrive e le cosce, perchè sono più facili da raggiungere. Altre forme sono procurasi degli ematomi o fratture ed ancora bruciarsi. Sono comportamenti che hanno radici storiche. L'autoflagellazione praticata dai monaci nel XIII-esimo secolo con fruste e corde annodate era vista come celebrazione della passione di Cristo e i penitenti adoravano la sofferenza come unico modo per garantire la purezza della loro anima e raggiungere il Paradiso. Oggi i ragazzi lo praticano perchè hanno problemi a gestire e regolare le proprie emozioni, ossia non riescono a governare quelle troppo forti, e lo fanno attaccando il proprio corpo. Non sanno stare da soli con la propria ansia, la depressione o reggere una situaziane famigliare."La pelle è il confine col mondo, il corpo è l'unica cosa sulla quale sentono di avere un potere, e questo potere li affascina". Secondo gli esperti è un fenomeno da non sottovalutare, e figlio di una società che chiede ai ragazzi sempre di più, sempre più in fretta, troncando le gambe ai tempi necessari ad un essere umano per diventare adulto.