Foto: UN Photo / Mark Garten
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L'ambasciatore di Slovenia all'Onu, Samuel Žbogar, ha condannato nuovamente l'attacco compiuto da Hamas il 7 ottobre, sottolineando come questo abbia portato all'escalation della situazione nella regione e ricordando che solamente una tregua duratura potrà alleviare le sofferenze della popolazione palestinese. Al contempo ha sollecitato l'accesso completo del Comitato Internazionale della Croce Rossa agli ostaggi e la loro immediata liberazione. A chiedere la convocazione della riunione è stata la missione israeliana, a seguito al ritrovamento, sabato, dei sei ostaggi uccisi a Gaza, ma anche i rappresentanti algerini che continuano a sostenere la parte palestinese e protestare contro la violenza israeliana nella Striscia e in Cisgiordania. Unanime la condanna all'uccisione degli ostaggi israeliani a Gaza, ma non tutti hanno puntato il dito contro Hamas. Particolarmente critica la posizione di Yuli Novak, direttrice di B'Tselem, un'organizzazione israeliana per i diritti umani che ha accusato il governo di Tel Aviv di sfruttare la tragedia per portare avanti la sua politica occupazionale. L'acceso dibattito è proseguito su due fronti; l'osservatore permanente della Palestina alle Nazioni Unite, Riyad Mansour, ha presentato la difficile situazione in cui si trovano i territori palestinesi, sottolineando come Israele voglia una Palestina senza palestinesi. L'ambasciatore israeliano Danny Danon ha invece mostrato le immagini degli ostaggi uccisi e criticato la comunità internazionale per la mancanza di azioni concrete. Inoltre, ha chiesto che Hamas venga considerata un'organizzazione terroristica, definendo la decisione un passo fondamentale verso la risoluzione del conflitto.

M.N.