Foto: Reuters
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L'accordo per una tregua temporanea di 60 giorni tra Israele e Libano deve garantire ad Israele il diritto di agire in Libano per motivi di difesa, per eliminare la minaccia del movimento sciita Hezbollah e consentire ai residenti delle zone settentrionali di Israele di tornare alle loro case in sicurezza. Lo ha fatto sapere il portavoce del governo di Tel Aviv. Secondo quanto riporta il Times of Israel, il gabinetto di sicurezza dovrebbe riunirsi oggi alle 17:30, ora locale, le 16:30 secondo l'orario del Centro-Europa, per decidere a riguardo, e l'incontro molto probabilmente, durerà circa 3 ore e mezza.
Il ministro degli Esteri libanese, Abdallah Bou Habib, intanto spera che il cessate il fuoco temporaneo entri in vigore a mezzanotte. Secondo le sue parole, l'esercito libanese è pronto a schierare almeno 5.000 soldati nel Libano meridionale durante il ritiro delle truppe israeliane. Il ministro ha inoltre detto che gli Stati Uniti potrebbero svolgere un ruolo nella ricostruzione delle infrastrutture distrutte negli attacchi israeliani.
Al contempo, l'alto commissario Onu per i Diritti umani, Volker Türk, ha chiesto una tregua "per porre fine alle uccisioni e alle distruzioni" in Libano. Lo ha fatto sapere il suo portavoce, aggiungendo che l'unico modo per porre fine alle sofferenze delle persone di tutte le parti è un cessate il fuoco permanente e immediato in Libano, Israele e Gaza.
Lo stesso appello arriva anche dall'alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell. È convinto, infatti, che Israele non abbia più alcun motivo per respingere l'accordo di tregua ed ha espresso la speranza che accetti l'intesa già quest'oggi. "Fermate questi scontri. Smettetela di uccidere la gente", ha sottolineato, aggiungendo comunque di aver sentito dichiarazioni di alcuni ministri del governo israeliano di essere pronti a continuare gli attacchi.