La lotta per i diritti Lgbt continua a rimanere in primo piano ai mondiali di calcio in Qatar. Dopo la decisione della Fifa di vietare d’indossare le fasce arcobaleno della Campagna One love, minacciando ammonizioni ai capitani che le avessero utilizzate, e la risposta delle sette federazioni impegnate ai mondiali che, pur rinunciando, hanno apertamente accusato la Fifa di non consentire la libertà di parola, la Germania è passata l’attacco: all’avvio della partita con il Giappone, o giocatori hanno posato per la foto di rito con la mano sulla bocca, ribadendo le accuse alla Fifa di non consentire la libertà di espressione.
Il capitano Manuel Neuer, portiere della Germania, ha anche aggirato i divieti, indossando delle scarpe con i colori dell’arcobaleno, in segno di protesta contro le discriminazioni verso la comunità LGBT da parte del governo del Qatar, e il ministro federale degli interni Nancy Faeser, ha indossato la fascia in tribuna.
Sul tema è tornato anche il ct della Germania, Hansi Flick, nella conferenza stampa che ha seguito la partita, peraltro persa dalla Germania per 2 a 1: “Volevamo trasmettere il messaggio che la Fifa sta invece mettendo a tacere”, ha detto. La Federcalcio tedesca intanto sta cercando di capire se ci siano gli estremi per ricorrere contro la minaccia della Fifa di sanzionare i giocatori che indossino la fascia “One Love”, con l’intenzione di farla indossare al capitano Neuer nella seconda partita, domenica contro la Spagna.
Si nuove anche la Danimarca ha organizzato una conferenza stampa straordinaria, dove è stata apertamente criticata l’organizzazione calcistica mondiale. Le stesse divise della Danimarca hanno stemma e sponsor quasi invisibili, mentre la terza maglia è completamente nera, in segno di lutto per i lavoratori morti per costruire in tempi record gli stadi in Qatar.
Jesper Moller, presidente Federcalcio danese, ha detto chiaramente che il presidente della Fifa, Gianni Infantino, non ha il sostegno della Danimarca, e ha minacciato addirittura di lasciare la Fifa insieme ad altre federazioni. “Ne stiamo discutendo nella regione nordica da agosto. Devo pensare alla questione di come ripristinare la fiducia nella Fifa. Dobbiamo valutare cosa è successo e poi dobbiamo creare una strategia, anche con i nostri colleghi".
Alessandro Martegani