In occasione dei 25 anni dell’attività di rilevamento della temperatura delle acque dei mari Ligure e Tirreno, lungo la tratta Genova-Palermo, sono state presentate le attività condotte da Enea e Ingv nell’ambito del progetto Macmap. Le misurazioni, effettuate in cento campagne e tramite oltre tremila sonde, evidenziano un riscaldamento accelerato tra il 2013 e il 2016, seguito da una pausa e una ripresa dal 2021, culminata nel settembre 2023. Per riscaldare il Tirreno tra i 200 e gli 800 metri di profondità nell’ultimo decennio, sarebbe stata necessaria un'energia equivalente a decine di volte il consumo elettrico annuale dell’Italia. Franco Reseghetti, tra i protagonisti del progetto, ha spiegato che “la serie storica di dati di temperatura lungo la stessa rotta è cruciale per gli studi climatici perché consente di valutarne l'evoluzione temporale evidenziando le possibili variazioni; quindi, di capire se nel tempo c'è stato un riscaldamento o un raffreddamento lungo la colonna d'acqua nella zona monitorata". I ricercatori hanno evidenziato che questa collaborazione ha l’obiettivo a lungo termine di utilizzare i dati raccolti per una migliore gestione delle navi, ottimizzando ad esempio, la manutenzione di scafi ed eliche. Cosa riserverà il futuro è una domanda sorta spontanea per i leader del progetto, i quali hanno dichiarato che “le indicazioni dei modelli disponibili propendono per un possibile ulteriore aumento delle temperature delle acque, ma la veridicità di tali previsioni potrà essere confermata solo dalle misurazioni che gli attori di questa venticinquennale attività hanno tutta l'intenzione di continuare a svolgere, a cominciare dalla centesima campagna prevista per il prossimo dicembre”.
B.Ž.