Se i proventi del mercato nero fossero paragonati alle capacità economiche di uno stato, sarebbe virtualmente la seconda super potenza mondiale subito dopo gli USA. Virtualmente perché il valore del mercato nero è impossibile da misurare con esattezza.
L'economia "in nero" cresce più di qualsiasi altra economia e produce ricchezze inimmaginabili anche perché non è soggetto a regole. Al primo posto, in molti paesi occidentali e non solo, si trova il traffico di droga, seguito dalla prostituzione, dalla contraffazione delle merci di marca, dai profitti della criminalità organizzata. Il mercato nero consiste in una galassia di attività economiche molto diverse tra loro, che continuano ad aver un peso notevole nell'economia globale.

Il mercato nero esiste anche su internet, e permette a chi è abile con la tastiera di acquistare con un semplice click non solo documenti, titoli di studio e carte di credito false, droga, medicinali, armi e munizioni, ma anche prestazioni specializzate tra cui servizi di hacking, ovvero di pirateria informatica, e ancora di spie e assassini.
Esiste poi il mercato, particolarmente fiorente degli organi umani. Secondo gli esperti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno, nel mondo, vengono eseguiti oltre 21.000 trapianti di fegato, 66.000 trapianti di rene e 6.000 trapianti di cuore: il 5% degli organi utilizzati in questi interventi proverrebbe proprio dal mercato nero, per un giro d'affari stimato tra 600 milioni e 1,2 miliardi di dollari.

Per non parlare poi del mercato nero dell'arte che vanta ricavi annui pari a 1,8 miliardi di dollari che si alimenta attraverso il furto di opere d'arte provenienti dai musei o dai privati, dal saccheggio illegale dei siti e degli scavi archeologici.
Il mercato nero più remunerativo però si conferma quello della droga. Il suo giro d'affari ha un valore di quasi 1000 miliardi di dollari annui. L'economia prodotta dalla criminalità organizzata globale in questo settore è pari al 2 per cento del Pil mondiale e i traffici illeciti rappresentato quasi il 10 % dello scambio globale di merci.
Si stima infine che la metà dei lavoratori nel mondo sia in qualche modo impiegato in attività collegate al mercato nero. E contrariamente a quanto molti credono, l'economia sommersa non è in calo, bensì in crescita.

Corrado Cimador

Foto: PU Maribor
Foto: PU Maribor