Raccogliere 12 miliardi di dollari entro il 2030 per preservare le barriere coralline. È uno degli obiettivi dell’International Coral Reef Initiative (ICRI), una rete che comprende 45 paesi che rappresentano oltre il 75 per cento delle barriere coralline del mondo.
L’organizzazione ha lanciato, in collaborazione con altri soggetti, il Coral Reef Breakthrough, un’operazione che mira a garantire il futuro di almeno 125 mila chilometri di due barriere coralline tropicali in acque poco profonde, da cui dipendono anche i destini di un miliardo di persone nel mondo.
L’obiettivo, elaborato nel corso della 37 esima Assemblea generale dell'ICRI e sviluppata con il sostegno del governo svedese e del Principato di Monaco, è prevenire l’estinzione di uno degli ecosistemi più minacciati del pianeta ma anche più preziosi e con la maggior biodiversità.
Le barriere coralline sulla terra toccano più di 100 paesi, ospitano almeno il 25 per cento delle specie marine, e sono essenziali per la sicurezza, la resilienza e l’adattamento climatico di molte delle nazioni più vulnerabili ai cambiamenti climatici.
Oltre a un’azione climatica su vasta scala, il programma prevede azioni per mitigare l’inquinamento terrestre, lo sviluppo costiero distruttivo e la pesca eccessiva, il rafforzamento delle azioni di conservazione della barriera corallina, l’accelerazione dei progetti per favorire l’adattamento dei coralli su almeno il 30 per cento delle barriere coralline degradate entro il 2030. Fondamentale per tutto questo però, sarà garantire investimenti per almeno 12 miliardi di dollari entro il 2030 da fonti pubbliche e private.
Si tratta di un’operazione che, accanto ai risultati di conservazione dell’ambiente, potrebbe anche generare dei guadagni: si calcola che le azioni per conservare, proteggere e ripristinare il 50 per cento delle barriere coralline del mondo potrebbero potenzialmente generare oltre 18 miliardi di dollari di entrate turistiche ogni anno, preservare le zone di pesca e salvaguardare 5,5 miliardi di dollari di valore economico delle coste.
Alessandro Martegani