Il capo della sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, ha spiegato che il presidente statunitense, Joe Biden, aveva ordinato già a febbraio di fornire all'Ucraina "un numero significativo" di missili ATACMS, come previsto da un pacchetto da 300 milioni autorizzato poi il 12 marzo nella sostanziale indifferenza generale. L'esercito ucraino però è tenuto ad usarli soltanto "all'interno del territorio" del Paese e non contro la Russia, ha specificato. Sullivan ha poi annunciato l'intenzione di Washington di inviare altri, ora che ha ottenuto "ulteriore autorità e denaro", con il pacchetto di aiuti da 61 miliardi firmato ieri dal capo della Casa Bianca.
La decisione di Biden è arrivata dopo che i servizi segreti Usa avevano scoperto che la Russia stava utilizzato sul campo di battaglia missili a lungo raggio provenienti da altri Paesi, in particolare dalla Corea del Nord.
Secondo un portavoce del Pentagono la fornitura di missili ATACMS non è stata annunciata "perché si voleva mantenere la sicurezza operativa per l'Ucraina", come richiesto da Kiev.
Politico riporta intanto che l'Ucraina avrebbe fatto uso dei missili a lungo raggio già due volte. Si tratta comunque di missili con una gittata di circa 260 chilometri che possono quindi raggiungere il territorio russo. Una grande soddisfazione per il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ha a lungo chiesto questo genere di armi "per colpire in profondità" il nemico russo "nella guerra in corso da oltre due anni".
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