A confermare la notizia sulla riconquista di Sirte da parte delle forze di Tripoli il capo del gruppo di contatto russo in Libia. Le forze di Fayez al-Serraj – ha affermato – "hanno preso dozzine di prigionieri di guerra, sequestrato 20 mezzi e ucciso 50 persone tra i soldati dell'esercito di Khalifa Haftar". Secondo le sue parole però le ostilità continuano ed è possibile che la situazione "possa cambiare".
In precedenza, le forze di Haftar avevano assunto il controllo di Sirte, del porto e dell'aeroporto presso la base militare. L'Esercito nazionale libico era "entrato nell'aeroporto internazionale di Al Gordabiya dopo che le truppe responsabili della sua protezione si erano arrese". Diversi i soldati catturati, il loro equipaggiamento sequestrato. Fonti vicine al governo di Tripoli - riconosciuto dalla comunità internazionale - avevano ammesso che alcune delle unità schierate nell'area "avevano indietreggiato di fronte all'avanzata di Haftar per preservare la vita della popolazione civile".
Ieri intanto il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito a porte chiuse per discutere riguardo la situazione in Libia, che secondo l'inviato speciale Ghassan Salamè in questo momento "è particolarmente difficile" e "desolante". In primis ha citato l'attacco all'Accademia militare di Tripoli, compiuto probabilmente da "un Paese che supporta l'Esercito nazionale libico" di Khalifa Haftar. "Quello che chiedo a questi Paesi è chiaro: state fuori dalla Libia", ha detto ancora Salamè. "Non c'è una soluzione militare in Libia", ha aggiunto.
Ricordiamo inoltre che la missione dell'Unione europea a Tripoli, prevista per oggi, "è stata rinviata a data da destinarsi, alla luce delle condizioni attuali" nel Paese.
E. P.