In Libano, la folla si era appena radunata per il funerale di quattro delle 12 persone morte nell'esplosione di massa dei cercapersone, quando altre deflagrazioni sono state segnalate nella periferia di Beirut e in altre parti della città. Le persone hanno iniziato a correre, si sono sentite urla ed è scoppiato il caos, riferisce la BBC britannica.
Una fonte vicina al movimento sciita libanese Hezbollah ha riferito che ad esplodere sono stati diversi walkie-talkie; come confermano anche fonti della sicurezza. Gli ordigni sono scoppiati, tra l'altro, in almeno due automobili. Sembrerebbe che il movimento Hezbollah li abbia acquistati circa cinque mesi fa, più o meno nello stesso periodo dei cercapersone esplosi in precedenza.
Secondo i media locali di Beirut, inoltre, nella città di Sidone e in altre località meridionali sono state registrate esplosioni di sistemi collegati ai pannelli solari e di macchine per le impronte digitali.
Hezbollah ha intanto accusato direttamente il governo di Tel Aviv di essere responsabile quanto accaduto, funzionari statunitensi ed ex funzionari israeliani hanno poi riferito ai media che Israele sarebbe effettivamente responsabile dell'attacco. L'esercito israeliano comunque non ha rilasciato dichiarazioni.
Il ministro degli Esteri libanese ha valutato che le esplosioni rappresentano il presagio di un'espansione della guerra in Medio Oriente. Ha inoltre avvertito che si tratta di un grave incidente avvenuto dopo le minacce israeliane di espandere la guerra al Libano, che farebbe precipitare la regione in un vasto ciclo di violenza e darebbe il segnale di una guerra più ampia.
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