Un processo durato otto lunghi anni e che ha visti coinvolti oltre una ventina di imputati, in maggioranza ex dipendenti dell'azienda protagonista dello scandalo. Questo scoppiò nel 2016 in seguito alle rivelazioni del Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi che il 3 aprile pubblicò i famigerati Panama Papers. L'indagine ha svelato come personalità di tutto il mondo nascondessero proprietà, aziende, beni e profitti per eludere le tasse o riciclare denaro attraverso lo studio Mossack Fonseca. Direttamente coinvolti anche i dirigenti che creavano società opache per aprire conti bancari e creare fondazioni di comodo in diversi Paesi in modo da occultare fondi, provenienti anche da attività illecite. Tra i nomi di spicco che figurano nella vicenda anche quello del presidente russo, Vladimir Putin, del segretario di Stato per gli Affari esteri britannico, David Cameron e della stella del calcio Lionel Messi. Al termine dell'udienza Mossack ha sottolineato come si tratterebbe di un'accusa ingiusta nei suoi confronti e nei confronti delle numerose persone con cui ha lavorato, ribadendo che sia il suo socio che i suoi collaboratori sono sempre state persone serie, corrette e oneste. Lo scandalo ebbe grosse ripercussioni non solo sulla società in questione, che poco dopo chiuse i battenti, ma anche sull'immagine internazionale di Panama, accusata da parte della comunità internazionale di essere un paradiso fiscale; solamente l'attuazione di una serie di riforme giuridiche permise al Paese di uscire dalla lista grigia del Gruppo d'Azione Finanziaria Internazionale, un organismo finalizzato a proteggere il sistema finanziario globale.
M.N.