
Il tradizionale appuntamento cattolico del Venerdì Santo, che precede il Sabato Santo e la Pasqua di Resurrezione, si è sviluppato lungo 14 stazioni canoniche, disseminate fra il Colosseo e il Tempio di Venere sul Palatino, dove è terminata la Via Crucis, che quest’anno, come le altre celebrazioni della settimana Santa, si è inserita nel Giubileo 2025. Per il terzo anno consecutivo il Pontefice, per motivi di salute, non ha potuto presiedere il rito, anche perché le celebrazioni si sono svolte all'aperto e di sera, condizioni difficili per Papa Francesco che, a parte l'ultimo ricovero, ha sempre avuto una certa fragilità nelle vie respiratorie. Nonostante le difficoltà, Bergoglio ha voluto scrivere le meditazioni per ognuna delle 14 stazioni, la cui lettura è stata seguita dalla recita del Padre Nostro in Latino e da sequenze liturgiche dedicate al dolore di Maria, per poi terminare con un'invocazione conclusiva in ricordo del "Cantico delle Creature” di San Francesco D'Assisi e dell'Enciclica Dilexit nos per portare nel cuore "l'amore da cui nulla potrà mai separarci". In un "mondo a pezzi" c'è bisogno di "lacrime sincere" non "di circostanza", ha scritto il Papa nei testi della Via Crucis. Un testo molto spirituale caratterizzato anche dalla scelta dei 'cirenei', i portatori della croce da una stazione all'altra, la cui presenza ha rappresentato un richiamo alla necessità di un mondo più solidale e attento agli ultimi. Una necessità dimostrata anche dalla partecipazione di operatori sanitari, migranti, disabili e volontari, che si sono passati la croce di mano in mano. Il dolore per un mondo che ha bisogno di pace e che spesso non conosce la fraternità sono stati i due punti che hanno rappresentato il filo rosso delle preghiere. Ma spazio è stato dedicato anche a un’invocazione per l'unità della Chiesa "lacerata" e per il ruolo che le donne hanno e hanno avuto nella storia cristiana. Prima della Via Crucis si è celebrato, nella basilica di San Pietro, il rito della Passione, presieduto dal cardinale Claudio Gugerotti, anche lui su delega di Papa Francesco. Al rito era presente anche il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, in visita ufficiale a Roma, che ha partecipato insieme alla moglie Usha e ai loro tre bambini.
Valerio Fabbri
