Secondo il resoconto del faccia a faccia reso pubblico dalla Casa Bianca, Biden ha espresso “viva preoccupazione” riguardo all'ammassarsi di truppe russe al confine dell'Ucraina che – secondo l'intelligence americana – potrebbero anticipare un possibile attacco russo nelle prossime settimane. Biden ha poi ribadito l'appoggio americano a Kiev, minacciano nuove sanzioni a Mosca in caso di escalation del conflitto.
Da parte sua, Putin ha accusato la Nato di attizzare le tensioni attraverso un “pericoloso tentativo di conquistare parte del territorio ucraino”, e ha ribadito che il Cremlino non accetterà il dispiegamento in Ucraina di sistemi d'arme in grado di minacciare direttamente la Russia. Putin ha poi chiesto garanzie esplicite che la Nato non farà ulteriori tentativi di espandersi ad est, rinunciando alla prospettiva di includere l'Ucraina nell'Alleanza atlantica.
Anche se definito “franco e pragmatico” da parte russa, il dialogo tra Biden e Putin non ha quindi dato frutto a risultati concreti, almeno per il momento e la situazione al confine tra Russia e Ucraina resta molto tesa.
I due paesi sono ai ferri corti dal 2014, quando Mosca ha annesso la penisola di Crimea, appoggiando poi la rivolta armata delle regioni russofone di Donetsk e Luhansk contro il governo di Kiev, un conflitto che fino ad oggi ha portato ad almeno 14mila vittime.
Francesco Martino