Partita l'offensiva "a tutto campo" della Russia sull’Ucraina. Il presidente del Paese invaso, Volodymyr Zelensky, continua a lanciare appelli ai vertici dell’Unione europea ed ai capi di Stato, affinché l'Ucraina venga accolta nell'Unione e le banche russe vengano escluse dalla piattaforma dei pagamenti "Swift".
Di quest'ultimo argomento Zelensky ne ha parlato anche con il premier italiano Mario Draghi, che ha assicurato la vicinanza dell'Italia e di essere d'accordo sul Swift, di fatto chiarendo l'equivoco che in precedenza si era creato tra i due con il polemico post sui social del presidente ucraino verso il presidente del Consiglio italiano.
Intanto il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha annunciato il coprifuoco in città dalle ore 17 alle 8, spiegando che chi sarà trovato in strada sarà trattato da nemico.
Tra i due Paesi in conflitto anche sul bilancio dell'offensiva si registrano contrapposizioni: secondo la Russia sono stati colpiti 821 obiettivi militari e nessuno civile. Mentre per Kiev è stato colpito un palazzo residenziale: ancora ignoto il numero di feriti.
L'intelligence ucraina ha anche ricevuto informazioni su possibili attacchi chimici russi sotto falsa bandiera nelle zone in mano ai separatisti di Donetsk del Donbass, la cui responsabilità verrebbe poi attribuita a Kiev.
Nella capitale ucraina la stazione centrale è stata presa d'assalto dalle persone che vogliono andare via ed i convogli risultano stracolmi. Secondo fonti dell'Onu, circa 100.000 ucraini hanno lasciato le loro case e diverse migliaia sono fuggite all'estero, diretti verso Polonia, Ungheria, Slovacchia, Moldavia e Romania.
Nel continuo scambio di accuse tra Russia e Ucraina il Cremlino dà notizia del fallimento di una possibile tregua, dovuto al rifiuto dei negoziati da parte del governo ucraino, con il presidente Zelensky che si è appellato al popolo affinché non deponga le armi e difenda Kiev assicurando che a breve "arriveranno le armi dai partner" anche europei.
In tutto il mondo continuano le manifestazioni per la pace; nelle principali città italiane piazze stracolme di manifestanti, in particolare a Milano e Roma.
Anche a Trieste c'è stata una manifestazione, nella quale si sono radunate le associazioni di sinistra promotrici e molti cittadini ucraini residenti in città. Alcuni esponenti ei partiti di sinistra hanno parlato di "movimenti neofascisti ucraini" nella rivoluzione del 2014, termine che ha scatenato veementi proteste tra gli ucraini presenti.
Davide Fifaco