Nell'attacco sono stati colpiti numerosi obiettivi, tra cui centrali di comando e controllo, di intelligence e depositi di munizioni. Più di 125 le bombe e i missili di precisione. Utilizzati anche numerosi aerei tra cui bombardieri a lungo raggio decollati dagli Stati Uniti. Dopo i raid dure le parole che arrivano dalla Siria e dall'Iraq che definiscono ingiustificabili le azioni degli Stati Uniti e aggiungono "le occupazioni di territori da parte delle forze militari statunitensi non possono più continuare." L'Iraq inoltre nega che USA e Baghdad si siano coordinate per bombardare le postazioni delle milizie filoiraniane come rappresaglia per la morte dei tre soldati statunitensi in Giordania. Dure le accuse rivolte a Washington che "vuole ingannare l'opinione pubblica internazionale". L'Iran parla invece di "una grave provocazione e di un errore strategico" ma al momento secondo alcune fonti straniere, non ha accennato a possibili ritorsioni.
Anche Hamas in un comunicato condanna gli attacchi affermando: "hanno versato benzina sul fuoco in Medio Oriente, hanno la piena responsabilità delle ripercussioni di questo attacco. Vi assicuriamo che la regione non troverà stabilita, né pace finché l'aggressione sionista (israeliana), i crimini genocidi e la pulizia etnica del popolo palestinese nella Striscia di Gaza non cesseranno." La Siria inoltre ritiene "Gli USA alleati dell'ISIS e ciò conferma il coinvolgimento con l'organizzazione; stanno lavorando per rilanciarla come una propria arma sia in Siria che in Iraq con tutti i mezzi sporchi". Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Kanaani ha denunciato gli attacchi aerei, i quali mirano a raggiungere gli obiettivi di Israele. Tali "incidenti" minacciano la pace e la sicurezza sia a livello regionale sia internazionale. D'altra parte, se Londra ha ricordato che Stati Uniti e Gran Bretagna sono "alleati saldi" e che "sostiene il diritto di Washington di rispondere agli attacchi" Mosca non ci pensa due volte e dichiara che l'America "continua a seminare caos e distruzione in Medio Oriente con attacchi che sono deliberatamente mirati ad alimentare ulteriormente il conflitto." Il Presidente Biden subito dopo l'attacco ha avvertito: "Questo è solo l'inizio della nostra risposta".
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