L'accordo annunciato venerdì è stato firmato da parte iraniana dall'ammiraglio Ali Shamkhani, segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale, e da parte saudita dal ministro di Stato Musaid al Aiban, alla presenza del direttore della commissione Affari esteri del Comitato centrale del Partito comunista cinese, Wang Yi.
Il ministro degli Esteri saudita ha affermato: "La ripresa delle relazioni diplomatiche tra il Regno e l'Iran deriva dalla visione del Regno basata sulla preferenza di soluzioni politiche e sul dialogo, e dalla sua volontà di perpetuare questo clima nella regione. I Paesi della regione hanno un destino e denominatori comuni che rendono necessario collaborare insieme per costruire un modello di prosperità e stabilità di cui possano godere i nostri popoli". In una dichiarazione tripartita si afferma che Iran e Arabia Saudita hanno concordato di rispettare la sovranità statale e di non interferire negli affari interni l'uno dell'altro. Riattivano accordi che erano stati congelati sulla collaborazione in vari settori. Insieme alla Cina, Iran e Arabia Saudita hanno "espresso il loro desiderio di compiere ogni sforzo per promuovere "la pace e la sicurezza regionale e internazionale".
L'intesa giunge nel pieno delle tensioni tra Iran, Israele e Stati Uniti con questi ultimi che stanno effettuando i preparativi per un eventuale attacco ai siti nucleari iraniani, in particolare dopo che l'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha dichiarato di aver scoperto particelle di uranio arricchito all'83 per cento, percentuale molto vicina al livello critico del 90 per cento necessario per fabbricare una bomba nucleare.
L'accordo giunge inoltre dopo le voci, diffuse in particolare dai media statunitensi, di una frattura tra Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, per il disimpegno di Abu Dhabi nella guerra in Yemen e per la decisione di Riad di portare avanti l'alleanza Opec+ per il taglio della produzione petrolifera con la Russia. (red)

Foto: Radio Capodistria
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