Fare abitualmente un breve pisolino diurno potrebbe aiutare a preservare il volume del cervello e questa è una cosa positiva, potenzialmente, per la prevenzione della demenza. Lo sostiene una ricerca scientifica che arriva dall'Inghilterra, e che sembra arrivare nel momento giusto, durante quel periodo estivo che spesso facilita e concilia una pausa rigenerativa, soprattutto durante le ore più calde, quando stare all'aria aperta diventa uno sforzo imponente tanto per il fisico quanto, come sembra, per la mente.
Partendo dal presupposto che il restringimento del cervello avviene più velocemente nelle persone con problemi cognitivi e malattie neurodegenerative e che alcune ricerche sostengono che sia correlato ai problemi del sonno, per lo studio i ricercatori hanno attinto ai dati dell'UK Biobank, database che raccoglie informazioni sulla genetica, sullo stile di vita e sulla salute di 500.000 persone di età compresa tra i 40 e i 69 anni. Il team ha utilizzato i dati di oltre 35 mila soggetti con l'obiettivo di capire se le varianti genetiche, associate in studi precedenti alla tendenza a fare il sonnellino diurno, fossero collegate anche al volume del cervello e ad altri aspetti della salute dell'organo, cercando di ridurre l'impatto sui dati di fattori esterni come il fumo o l'attività fisica. Al termine dello studio i ricercatori hanno trovato un'associazione tra la predisposizione genetica al sonnellino diurno abituale e un volume cerebrale maggiore, equivalente a 2,6-6,5 anni in meno di invecchiamento.
Una delle ricercatrici, Victoria Garfield dell'University College di Londra, ha sottolineato che, ovviamente, ci sono da considerare tanti fattori di rischio che possono portare alla demenza e al declino delle facoltà mentali. Intanto però la scienza sembra suggerire con chiarezza che un breve riposo diurno fa bene alla salute.
Valerio Fabbri
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