Foto: Pixabay
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Il benessere e la salute mentale dei bambini e degli adolescenti richiedono un'immediata azione globale da parte di tutti i settori della società, come evidenziato durante il 17° Seminario Internazionale di Psichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza, promosso dalla Fondazione Child e da Telefono Azzurro, con la partecipazione di esperti nel campo. È essenziale riconoscere la salute come diritto fondamentale di ogni individuo, come sottolineato da Ernesto Caffo, presidente della Fondazione Child, la cui missione primaria consiste nel promuovere la diffusione della cultura dell'infanzia, concentrandosi sull'analisi delle cause e dei trattamenti relativi ai disturbi della crescita fisica, dello sviluppo psico-intellettivo, dei comportamenti e dei disturbi emotivi che coinvolgono bambini e adolescenti. La situazione della salute mentale giovanile è critica, con un alto numero di casi di disturbi mentali e suicidi, soprattutto tra i gruppi emarginati. L'azione richiesta comprende un aumento della ricerca e della consapevolezza sociale, secondo Alberto Siracusano, direttore del tavolo tecnico sulla Salute Mentale. Secondo l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, un individuo su sette tra i 10 e i 19 anni nel mondo soffre di disturbi mentali. In Europa, 9 milioni di adolescenti affrontano problemi di salute mentale, con il suicidio come principale causa di morte tra i giovani di 15-19 anni. In Slovenia, così come in Italia, la situazione è altrettanto preoccupante, con uno stigma che ostacola la richiesta di aiuto per la salute mentale. Dall'ultima indagine di Telefono Azzurro, con il supporto di Bva Doxa, emerge che in Italia un ragazzo su cinque si sente ansioso, ma per 1 su 3 chiedere aiuto a un esperto di salute mentale è motivo di vergogna. È quindi cruciale ascoltare le voci dei giovani per fornire un adeguato supporto e implementare azioni concrete per migliorare la salute mentale, e il coinvolgimento multidisciplinare è essenziale per comprendere appieno la complessità del problema. Gli interventi devono considerare l'intera persona e contrastare lo stigma associato alla salute mentale giovanile, come sottolineato da Bennett L. Leventhal, professore di Psichiatria Infantile e dell'Adolescenza presso l'Università di Chicago, specialmente in situazioni di crisi come la pandemia da Covid-19, le guerre e le migrazioni.

Corrado Cimador