A causa dei recenti attacchi russi, la sicurezza delle centrali nucleari ucraine è gravemente a rischio, come ha allertato il direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, Rafael Grossi. Gli impianti, pur non essendo stati colpiti direttamente, dipendono da una rete elettrica che è stata pesantemente danneggiata dai bombardamenti, mettendo in pericolo le operazioni nucleari e aumentando il rischio di incidenti. Intanto in un messaggio diffuso sui media, il Presidente ucraino Volodymir Zelensky ha affermato che l'unità tra alleati rappresenta l'unica via percorribile per contrastare il male perpetrato dalle forze russe e ha denunciato nuovamente le azioni di Mosca come una chiara strategia di intimidazione, volta a privare la popolazione ucraina di risorse essenziali.
Nel frattempo, il tedesco Olaf Scholz, atteso insieme ad altri leader al vertice G20 di Rio de Janeiro, si è difeso dalle accuse riguardo al recente colloquio telefonico avuto con il Presidente russo. Il Cancelliere ha dichiarato che lo scambio di vedute con Putin non ha evidenziato alcuna variazione nelle posizioni russe riguardo al conflitto. Nonostante da molti gli sia stato contestato il fatto di aver innescato una dinamica pericolosa, Scholz ha difeso la sua scelta di avviare un dialogo diretto con il Cremlino, sottolineando l'importanza di mantenere aperte le linee di comunicazione, anche in un contesto internazionale così complesso. Ha riaffermato l'incrollabile sostegno della Germania all'Ucraina, assicurando che nessuna decisione sull'esito della guerra sarà presa senza Kiev: "Il Paese può contare su di noi" ha detto. Polonia e Finlandia condividono la convinzione che una semplice negoziazione telefonica non sarà sufficiente a porre fine alla crisi in corso. Come sottolineato dal Premier polacco Donald Tusk, gli eventi di queste ore hanno dimostrato in modo inequivocabile che la diplomazia telefonica non può sostituire un sostegno concreto e tangibile all'Ucraina da parte dell'intera comunità internazionale. In linea con questa posizione, la Ministra degli esteri finlandese Elina Valtonen ha esortato tutti i partner a mantenere una ferma determinazione nei confronti del Cremlino e agire sempre in maniera coordinata.
Alessia Mitar