Al termine delle preghiere del mattino nella moschea al -Aqsa centinaia di fedeli islamici hanno data vita ad una marcia, durante la quale hanno scandito slogan nazionalistici ed hanno infranto l'ordine pubblico. La Polizia ha ricevuto l'ordine di disperdere i facinorosi e a quel punto ci sono stati scontri con gli agenti. C'è stato un lancio di lacrimogeni. Negli scontri tra polizia in assetto antisommossa decine di fedeli musulmani sono rimasti feriti, riferisce l'agenzia di stampa palestinese Maan. Molti gli intossicati da gas lacrimogeni o contusi da proiettili di gomma. Altri ancora hanno lamentato di essere stati percossi da agenti dotati di manganelli. Secondo quanto si apprende, la manifestazione di oggi è stata indetta da alcune forze islamiche in "difesa della moschea di al-Aqsa" ed in protesta contro le visite sempre più frequenti di ebrei osservanti in quella Spianata, dove un tempo sorgeva il Tempio di Gerusalemme. Uno degli slogan dei dimostranti, secondo alcune testimonianze, era: "Ebrei, attenti, l'esercito di al-Aqsa sta tornando". Successivamente, la polizia ha cordonato l'area e impedito gli accessi alla Spianata, a chiunque, anche a migliaia di turisti che si trovavano oggi a Gerusalemme. Non è la prima volta che la Spianata delle Moschee, e in particolare la moschea al Aqsa, che costituisce la parte del complesso riservata alle preghiere guidate, si trova al centro di scontri e tensioni fra palestinesi e israeliani. Un'intesa prevede che la gestione della Spianata sia affidata all'associazione islamica giordana e che soltanto i musulmani possano pregare nel complesso, ma che l'accesso sia regolato dalle autorità israeliane, che si occupano anche della sicurezza. /cc/


Foto: Reuters
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