Il capo di stato ucraino, Petro Poroshenko, ha avuto un colloquio con i vertici delle forze armate per chiedere un giro di vite nei confronti dei russi che giungono nel Paese. Le uniche eccezioni - ha precisato - saranno "per ragioni umanitarie esplicitamente specificate".
In alcune regioni dell'Ucraina orientale e della Costa del Mar Nero e del Mare d'Azov, mercoledì è stata introdotta la legge marziale. Inoltre, Kiev ha chiesto formalmente all'Alleanza Atlantica di inviare nel mare d'Azov mezzi militari per garantire così la libera navigazione, provvedimento fortemente contestato dal Cremlino. Secondo fonti diplomatiche la prossima settimana i ministri degli Esteri della Nato si riuniranno per un vertice riguardo la questione.
Il portavoce del dicastero degli Affari esteri russo ha però dichiarato che, in questo modo, l'Ucraina rischia di "sprofondare in una guerra civile. Alle forze dell'ordine ucraine sono stati concessi poteri straordinari, incluso l'uso della forza senza l'autorizzazione dei tribunali o dei pubblici ministeri, e questo pone seri pericoli", ha aggiunto.
Mosca però non ha intenzione - almeno per il momento - di imporre misure speculari a quelle adottate dal governo ucraino. Secondo il capo di Stato russo, Vladimir Putin, tutto ciò sarebbe un tentativo del collega Poroshenko volto a rinviare le elezioni previste per il prossimo 31 marzo. La sua popolarità infatti appare in netto declino, Poroshenko rischia quindi di non venire rieletto.
I comandanti delle tre navi ucraine, coinvolte nell'incidente di domenica, sono intanto stati trasferiti a Mosca per essere interrogati. Lo ha reso noto il Difensore civico russo, sottolineando che anche gli altri marinai ucraini arrestati non si trovano più in Crimea.