Aumenta la tensione in Afghanistan dove accanto alle operazioni di evacuazione dei funzionari e dei militari stranieri, si segnalano anche le prime proteste da parte della popolazione.
Centinaia di giovani sono scesi in piazza a Jalalabad sventolando la bandiera nazionale afgana contro la presa di potere dei talebani, che hanno reagito sparando prima in aria e poi contro i manifestanti, facendo due vittime.
Sono invece finora 12 i morti all'aeroporto di Kabul, dove migliaia di persone si sono radunate nella speranza di lasciare il paese. Le vittime sono state raggiunte da colpi di arma da fuoco o calpestati dalla folla.
L'aeroporto al momento è ancora sotto il controllo dei militari statunitensi, ma le strade intorno sono presidiate dai talebani che impediscono l’accesso allo scalo ai cittadini afghani lasciando passare solo gli stranieri, e si registrano anche casi di madri che hanno lanciato i propri bambini oltre la recinzione dell’aeroporto chiedendo ai militari di portarli via.
Una vera crisi umanitaria che peggiore di giorni in giorni ma su cui la cancellerie di tutto il mondo sembrano ancora indecise sul da farsi.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto che una parte delle truppe statunitensi potrebbero rimanere in Afghanistan oltre il 31 agosto se l'evacuazione dei cittadini americani non fosse completata.
L’Alto rappresentante dell'Unione Europea Josep Borrell, ha dichiarato che “quanto accaduto in Afghanistan solleva molte questioni sull'impegno occidentale, e su quanto siamo stati in grado di fare. Il primo obiettivo era combattere Al Qaeda e abbiamo fatto molto per costruire uno Stato che potesse garantire lo stato di diritto ed il rispetto delle libertà fondamentali – ha aggiunto-: siamo riusciti nella prima parte. Abbiamo fallito nella seconda missione”.
Borrell ha anche sottolineato come l’Europa “non possa lasciare che Cina e Russia prendano il controllo della situazione" in Afghanistan.
Alessandro Martegani