"La guerra che stiamo cercando di terminare e che è stata iniziata dall'Occidente contro di noi usando gli ucraini ha influenzato la politica russa, compresa quella energetica. Ciò che è cambiato è che non faremo più affidamento su alcun partner occidentale". A parlare così è stato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, citato dalla Tass dopo essere rientrato dal G20 a New Delhi, in India, dove ha incontrato il suo omologo americano, Anthony Blinken, che proprio in India ha insistito per creare l'opportunità di un faccia a faccia con il capo della diplomazia russa. Si tratta del primo colloquio dall'inizio della guerra in Ucraina, e nella riunione indiana Russia e Cina hanno bloccato il tentativo di condannare l'invasione russa.
Lavrov ha poi rincarato la dose spostando l'attenzione sul fatto che la Russia non si fiderà più dei partner occidentali nella sua politica energetica, in riferimeno ai gasdotto Nord Stream 2 che sono stati fatti saltare e per i quali la richiesta di un'indagine internazionale avanzata al G20 è stata immediatamente respinta. Dal canto suo l'India, padrona di casa, ha interesse a cooperare su questioni di sicurezza regionale con gli Stati Uniti - per limitare le ambizioni regionali della Cina - ma ha evitato di schierarsi in Ucraina e ha continuato ad acquistare petrolio russo. È il più grande dei paesi in via di sviluppo che, nonostante gli Stati Uniti sforzi, hanno rifiutato di unirsi agli alleati occidentali che sostengono la resistenza ucraina, dove intanto, stamane, è scattata un'allerta aerea in tutto il territorio nazionale, dopo che era stato segnalato il decollo di un MiG-31K dell'aeronautica russa in grado di trasportare il missile ipersonico Kinzhal.
Valerio Fabbri