In base alle ultime valutazioni di Sullivan, Putin non avrebbe ancora preso una decisione in merito all'invasione dell'Ucraina, nonostante abbia schierato migliaia di soldati al confine. Aperto al dialogo si è detto anche il Consiglio della NATO ma solo se Mosca adotterà misure per ridurre le tensioni. Tra le richieste presentate da Putin nel suo "trattato di pace" una linea diretta Mosca-Nato, la richiesta agli Usa di non ampliare oltre l'Alleanza e quella di non accettare al suo interno Paesi che facevano parte dell'Unione sovietica. A destare preoccupazione da parte di Washington è stato soprattutto l'articolo 7 che prevede che le parti evitino il dispiegamento di armi nucleari al di fuori del territorio nazionale e riportino in patria le armi già dispiegate, una condizione a cui la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, aveva inizialmente risposto con cautela, sottolineando che non ci sarebbero stati colloqui sulla sicurezza europea senza gli alleati del Vecchio Continente. Per gli Stati Uniti risulta infatti fondamentale non compromettere i principi chiave su cui è costruita la sicurezza europea, compreso il fatto che tutti i Paesi hanno il diritto di decidere la propria politica estera, liberi da interferenze esterne. La necessità di stabilire un nuovo modello nell'Est europeo si è comunque resa necessaria, ribadisce da parte sua il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, secondo cui la situazione in Europa è mutata in maniera considerevole e nessuno dei vecchi standard risulta più applicabile. Un invito, quindi, a riscrivere le relazioni da zero e considerare le proposte presentate da Mosca come un trampolino di lancio per delineare gli accordi futuri.
Maja Novak