Jeff Sessions Foto: Reuters
Jeff Sessions Foto: Reuters

Secondo quanto riporta la CNN è stato John Kelly, il capo dello staff della Casa Bianca, a chiedere le dimissioni del ministro della Giustizia, Jeff Sessions. Questo gli ha poi consegnato la lettera nella quale si legge: "Caro presidente, su sua richiesta rassegno le mie dimissioni". Una missiva dalla quale risulta chiaro che Sessions non si è dimesso di sua volontà. La conferma è poi arrivata dallo stesso presidente statunitense, Donald Trump, che in un messaggio su Twitter ha anche annunciato l'insediamento di Matthew Whitaker, fedelissimo del capo della Casa Bianca. Nel caso Sessions fosse stato licenziato, sarebbe stato il suo vice, Rod Rosenstein, a prendere il suo posto, anch'egli sulla lista nera di Trump per il caso Russiagate.

Una mossa, in effetti, attesa, ma non così presto. Già lo scorso anno Whitaker aveva descritto uno scenario simile per la CNN, ora il piano è stato soltanto attuato con l'aiuto di Trump.

La notizia arriva proprio il giorno dopo le elezioni di metà mandato negli States. Anche se il Partito repubblicano ha mantenuto il controllo del Senato, la conferma del successore di Sessions non si può dare per scontata: in ballo infatti il futuro dell'indagine sul Russiagate, con a capo il procuratore speciale Robert Mueller.

Intanto arrivano le prime reazioni da parte dei democratici che chiedono la tutela dello stato di diritto, sottolineando che nessuno è al di sopra della legge. Il Partito democratico ha poi annunciato di voler aprire un'indagine sull'accaduto.