Foto: Reuters
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Gli Stati Uniti hanno annunciato la cancellazione della maggior parte dei programmi dell'USAID, l'Agenzia per lo sviluppo internazionale, segnando un drastico ridimensionamento della politica di aiuti esteri del Paese. La decisione è stata resa nota dal Segretario di Stato Marco Rubio, che ha giustificato il taglio con la necessità di riallineare la spesa pubblica agli interessi nazionali. La misura segue l'ordine esecutivo firmato lo scorso gennaio dal presidente Donald Trump, che aveva disposto il congelamento totale degli aiuti esteri per permettere un'attenta revisione della loro efficacia. Dopo sei settimane di analisi, il Dipartimento di Stato ha stabilito che il 92% dei fondi destinati a USAID non è in linea con la strategia "America First" dell'amministrazione Trump. Rubio ha comunicato la decisione attraverso un post sulla piattaforma X, spiegando che "nelle 5200 contratti ora annullati, sono stati spesi decine di miliardi di dollari in modi che non hanno servito - e in alcuni casi hanno persino danneggiato - gli interessi nazionali". Il Segretario di Stato ha inoltre ringraziato Elon Musk, a capo del Dipartimento per l'efficienza governativa, per il lavoro svolto nella riduzione dei costi e nell'eliminazione di posizioni superflue all'interno dell'amministrazione federale. USAID, fondata nel 1961, ha tradizionalmente fornito assistenza umanitaria e tecnica in circa 120 paesi, con una particolare attenzione a regioni in crisi come l'Ucraina, l'Etiopia e la Giordania. Nel precedente anno fiscale, l'agenzia aveva ricevuto circa 40 miliardi di dollari dal bilancio federale, meno dell'1% del totale del budget statunitense. Con oltre 10.000 dipendenti, di cui due terzi operanti all'estero, l'agenzia dovrà ora affrontare un drastico ridimensionamento della propria attività.

M.N.