Ma cos’è la vergogna e perché' è così importante per l'uomo. La vergogna, al pari del senso di colpa, dell'orgoglio e dell'imbarazzo è un'emozione cosiddetta sociale perché comporta inevitabilmente un autoriferimento e non necessariamente solo a sé, ma anche al giudizio degli altri, o al confronto con loro, o al danno loro arrecato, o a norme trasgredite. Rispetto alle emozioni considerate primarie quali felicità, rabbia, paura, tristezza, che compaiono precocemente senza richiedere autoconsapevolezza per essere evocate, la vergogna compare più tardi perché' richiede l'interiorizzazione di norme e valori. È detta infatti "emozione dell'autoconsapevolezza", e questa non compare mai prima dei 18 mesi. La vergogna è un insieme di risposte da parte di diversi sistemi e comprende anche risposte comportamentali caratteristiche, a partire dalla postura: chinare il capo, curvarsi, abbassare gli occhi ed evitare di guardare, arrossire; emerge quando si fa qualcosa e si fallisce: la promozione sul lavoro che sfugge, un esame mancato, la relazione col partner che naufraga nonostante l'impegno. In fondo tutti vogliono piacere agli altri ed essere quindi accettati. La vergogna sensibilizza l'uomo alle opinioni e ai sentimenti degli altri e così agisce come una forza di coesione sociale. Assicura al gruppo e alla società che l'individuo sarà sensibile alla critica diretta verso alcuni aspetti centrali del Se'. Ad esempio, per evitare la vergogna di inettitudine, la persona è spinta a trovare la sua forza e a svilupparla. Il suo riconoscimento può giovare nella relazione con l'altro. È attraverso la sensibilità alla vergogna, propria e altrui, che possiamo mostrare attenzione e gentilezza nei rapporti sociali, riducendo il rischio che l'altro si senta in imbarazzo, goffo, inadeguato, escluso, rifiutato. E quando in una società sembra che non ci si vergogni più di nulla, significa che si sono persi ideali condivisi in cui riconoscersi.

Corrado Cimador

Foto: Radio Capodistria/mmc
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