Demolito il record nel primo giorno di voto anticipato per le elezioni presidenziali in Georgia, Stati Uniti. Intanto un Giudice ha bloccato la riforma sul conteggio dei suffragi a mano, avanzata dai repubblicani. Con oltre 300 mila voti in Georgia è stato cancellato il record di affluenza nel primo giorno di votazione anticipata, raddoppiando i 136 mila del 2020. Gli aventi diritto si sono diretti in massa ai seggi dello Stato meridionale, che è tra i sette chiave per decidere l'esito di un'elezione che si preannuncia molto serrata nonostante i ricorsi contro le nuove regole e i danni dell'uragano Helene. Uno dei ricorsi è stato contro il conteggio a mano delle schede, avanzato dalla maggioranza conservatice del Comitato Elettorale della Georgia, al fine di rendere il voto più sicuro e trasparente, mentre i democratici affermavano che avrebbe solo causato il caos e fatto ritardare i risultati. Il Giudice ha sentenziato contro affermando che la nuova regola avrebbe introdotto incertezza nel processo poche settimane prima dell'Election Day, e che l'incertezza e il disordine nel processo elettorale avrebbe creato un disservizio. I rappresentanti del Comitato Elettorale statale georgiano e il Comitato Nazionale Repubblicano non hanno immediatamente risposto al Giudice, secondo cui la regola non è illegale ma che è opportuno metterla in stand-by attendendo future riletture. Un appello può portare a ribaltare la decisione.
Franco de Stefani