"La Nato ha deciso di non creare una no fly zone sull'Ucraina consapevole che nuovi attacchi e vittime sono inevitabili", ha detto il presidente, Volodymyr Zelensky, in un messaggio ai concittadini ucraini. Rivolgendosi all'Occidente ha affermato che "tutte le persone, che moriranno da oggi in poi, moriranno anche per colpa vostra".
Il capo dello Stato ucraino si è rivolto anche ai cittadini europei, in un videomessaggio trasmesso ieri sera sugli schermi nelle piazze delle città in cui si sono svolte manifestazioni contro l'invasione russa: "Non tacete, scendete in piazza a sostenere l'Ucraina. Se l'Ucraina non sopravviverà, l'intera Europa non sopravviverà". Per il fine settimana sono state annunciate nuove proteste.
A Belgrado, intanto, ieri si è tenuta una manifestazione a sostegno della Russia, a cui hanno preso parte centinaia di persone che hanno criticato la decisione della Serbia all'Assemblea generale dell'Onu di sostenere la risoluzione che condanna Mosca per gli attacchi in Ucraina.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha espresso forte preoccupazione a causa delle minacce di una guerra nucleare, dopo l'attacco delle forze russe alla centrale di Zaporizhzhia, ed annunciato che Parigi proporrà "misure concrete" per garantire la sicurezza degli impianti nucleari in Ucraina. Secondo l'ambasciatrice americana all'Onu, l'esercito russo avrebbe nel mirino un'altra centrale nucleare, si trova infatti a soli 32 chilometri dal secondo maggiore impianto nucleare del Paese.
Il segretario di Stato americano, Anthony Blinken, ha iniziato la sua visita in Europa. Oggi si recherà in Polonia, successivamente ancora nel Paesi Baltici. Ieri ha preso parte alla sessione straordinaria dei ministri degli Esteri Nato ed ha ribadito la posizione dell'Alleanza Atlantica riguardo la no fly zone. Blinken ha avvertito che la guerra in Ucraina sta diventando sempre più sanguinosa e che il peggio - molto probabilmente - sta ancora per arrivare. Ha inoltre garantito ulteriori aiuti all'Ucraina, anche la fornitura di armi, che secondo le sue parole stanno già mostrando i primi risultati.
Ancora non si placa però l'aggressione russa in Ucraina: a Kiev hanno risuonato le sirene d'allarme. Secondo quanto riporta la CNN, un convoglio russo che si snoda lungo 60 chilometri, è fermo a soli 20 chilometri dalla capitale a causa di attacchi ricevuti e un ponte distrutto che ha rallentato la marcia delle forze di Mosca. Secondo un funzionario della Difesa ucraina, il convoglio russo non è avanzato in modo significativo nell'ultima settimana.
Vittime tra i civili sono state segnalate a seguito di bombardamenti su alcune località nella regione di Kiev, numerose le persone sepolte sotto le macerie. Morti anche alcuni bambini. La città di Mariupol rimane sotto assedio delle forze russe. Lo ha riferito il sindaco, definendo l'assedio “spietato” e chiedendo la creazione di corridoi umanitari.
E. P.