Foto: Reuters
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Il presidente ucraino, Zelensky, ha ratificato la decisione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale che afferma l'impossibilità di condurre negoziati con il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, e la necessità di rafforzare le capacità di difesa dell'Ucraina. Lo riporta Ukrainska Pravda, che ricorda come prima della decisione del Consiglio, Kiev si era dichiarata pronta a negoziare con la Russia, 'ma non con Putin'. Nonostante gli avvertimenti indirizzati al Cremlino, le procedure per l'annessione delle quattro province occupate di Donetsk, Lugansk, Cherson e Zaporizhzhia, con dei referendum non riconosciuti dalla comunità internazionale, sono state portate avanti. Un passo che ha confermato l'impossibilità di intrattenere negoziati con una Russia guidata da Putin.
L'impossibilità di raggiungere la pace in Ucraina è stata confermata anche dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Citato da Tass, ribadisce la necessità che vengano soddisfatte le richieste della Russia. Per questo motivo, continua la mobilitazione parziale voluta da Putin. Il ministro degli esteri russo, Lavrov, ha dichiarato: "Per Mosca non è importante che l'Occidente 'riconosca i cambiamenti avvenuti' con l'annessione di quattro nuove regioni ucraine alla Russia". Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti. Il capo della diplomazia russa inoltre ha aggiunto - "Certo, sarebbe più corretto che tutti i Paesi del mondo si rendessero conto della nuova realtà che è inevitabile". Il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, ha fatto sapere che sono già più di 200 mila le persone che sono entrate nelle forze armate della Federazione - e aggiunto - "I richiamati si sottoporranno a un adeguato addestramento in 80 campi e sei centri dedicati".


Corrado Cimador