Foto: Reuters
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La mostra, che sarà allestita a Londra, città in cui il Duca Bianco nacque, al nuovo David Bowie Center, dal settembre 2025 offrirà ai visitatori un'ampia gamma di memorabilia e contributi musicali dell'artista. L'esposizione sarà all'insegna del 'Sound and Vision', cioè, proporrà il mondo musicale e gli oggetti dell'indimenticabile autore visti da vicino.

Tra i 90mila pezzi selezionati, ci saranno oggetti personali, fotografie, lettere, strumenti musicali e testi scritti a mano di celebri brani come "Heroes" e "Fame", alcuni dei quali creati con la tecnica del cut-up, appresa da Bowie dallo scrittore William Burroughs. Tra i pezzi più emblematici, spiccano i costumi che hanno incarnato le sue innumerevoli metamorfosi artistiche: dal glam rock di Ziggy Stardust al clown lunare di "Ashes To Ashes", passando per l'eleganza del Duca Bianco fino al celebre soprabito con la Union Jack disegnato da Alexander McQueen e indossato negli anni 90.

Per sviluppare le mostre del David Bowie Center i curatori si sono consultati con i giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni provenienti dai quattro distretti di Hackney, Newham, Tower Hamlets e Waltham Forest. Inoltre, una serie di ospiti - tra cui collaboratori di Bowie, esperti, creativi contemporanei e ragazzi del collettivo giovanile del V&A East - saranno invitati a condividere le loro idee sull'archivio.

L'acquisizione e la creazione del David Bowie Centre è stata resa possibile grazie al David Bowie Estate con il supporto del Warner Music Group e ad una donazione della Blavatnik Family Foundation, la fondazione voluta dall'imprenditore ucraino Leonid Blavatnik. Il David Bowie Center sarà collocato nel V&A East Storehouse, un nuovo spazio del museo londinese che verrà aperto a marzo prossimo a East London.

Oltre all'archivio permanente di Bowie, sarà "un'esperienza" che conterrà oltre 250mila oggetti, 350mila libri e mille archivi ma anche laboratori di restauro e conservazione, aree di lavoro, sale di ricerca e lettura, insieme a gallerie e spazi espositivi e performativi.

Davide Fifaco