Matteo Renzi non molla. Davanti alla prospettiva di una debacle del suo partito il prossimo 4 marzo, annuncia che non intende dimettersi. Rifiuta, anche, qualsiasi apparentamento futuro con Silvio Berlusconi, definendo il programma di Forza Italia "surreale" con promesse "fantasmagoriche". Renzi dice di voler parlare di programmi, sebbene il suo partito di giorno in giorno sembra sempre più in crisi, con gli attacchi di interni e fuoriusciti che confluiti in altri movimenti spingono, in caso di un risultato del PD inferiore al 25%, a una rivoluzione interna che prenda il via con la scacciata dell'attuale segretario. Matteo Renzi fa orecchie da mercante e va avanti per la sua strada sostenendo i suoi candidati, che in più circoscrizioni hanno fatto arricciare il naso agli attivisti locali. Intanto Casa Pound apre alla Lega, annunciando in caso di vittoria del Centro destra, il suo sostegno a un Governo con Premier Salvini e Ministro all'economia Bagnai. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ringrazia ma dice di non volere fare "minestroni", rilanciando comunque la sua premiership; non gradita da tutti anche all'interno del suo partito. Il governatore della Lombardia Roberto Maroni, infatti, in polemica con la linea poco autonomista dei salviniani, ha detto di vedere con favore l'ipotesi di Antonio Tajani presidente del consiglio, appoggiando, così di fatto, la proposta di Forza Italia.