Sottoscritto in Piazza della Repubblica, dinanzi al parlamento, dai presidenti dei quattro partiti d’opposizione l’accordo di collaborazione post-elettorale: “E’ un giorno molto importante, già nel 2018 abbiamo sentito l’impulso di formare un governo che è stato in grado di lasciare un bilancio in attivo e finanze pubbliche solide”, ha detto Marjan Šarec descrivendo il primo tentativo effettuato dalla coalizione dell’arco costituzionale, Kul.
“Questi quattro partiti formeranno la prossima coalizione di governo che sarà in grado di normalizzare la Slovenia tramite l’unitarietà e porre fine alla corruzione” ha detto sempre Šarec, il quale ha di fatto negato qualsiasi tipo di collaborazione con il Partito Democratico, Nuova Slovenia e con i partiti che hanno simpatie per il Gruppo di Visegrad. Sempre secondo il leader della Lista LMŠ le formazioni di centro sinistra sono in grado di formare la prossima coalizione di governo “Abbiamo posizioni diverse, ma con degli obiettivi comuni chiari, siamo capaci di collaborare e lo abbiamo dimostrato anche dai banchi dell’opposizione” ha sottolineato Šarec. Il nuovo possibile mandatario verrà invece scelto dal partito che otterra’ il maggior numero dei voti, ha spiegato Šarec
“Guideremo la Slovenia per un futuro migliore, la gente ha bisogno di normalità, i cittadini non vogliono divisioni, con questo accordo ci prendiamo l’impegno di collaborare nel massimo rispetto” ha detto invece Tanja Fajon degli SD puntando sul fatto che i partiti di centro sinistra sono sempre stati in grado di ascoltare le persone.
“Siamo differenti, socialisti, liberali e socialdemocratici e ce ne rendiamo conto”, ha detto il coordinatore della Levica-Sinistra, Luka Mesec ribadendo che l’accordo è il frutto della collaborazione nata tra i banchi dell’opposizione, “Crediamo di essere in grado di offrire un’alternativa all’attuale politica di estrema destra” ha detto Mesec ribadendo che verrà proposto “Un governo dei cambiamenti e non dello status quo”.
“Noi siamo l’alternativa al Janšismo, non distruggeremo le istituzioni e non offenderemo i cittadini e non svenderemo il paese all’Ungheria” ha detto sempre Mesec precisando che “Sarà un governo che non attaccherà gli operatori culturali e i giornalisti, lavoreremo per gli interessi dei cittadini nel rispetto dello stato dei diritti”.
Alenka Bratušek a capo dell’omonimo Partito che le priorità restano i pensionati, la sanità pubblica, e l’istruzione.
Dionizij Botter