Nel lungo cartellone del Ravenna Festival - oltre cento spettacoli e più di mille artisti dal 31 maggio al 13 luglio - anche un progetto corale senza precedenti, per promuovere unità e pace attraverso la musica. Nel solco di quelle Vie dell'amicizia tracciate negli anni dai concerti di Riccardo Muti in tanti luoghi del mondo feriti da guerre e povertà, e che, in questo caso, hanno come meta Ravenna stessa. Il primo e il due giugno, al Pala de Andrè, ecco "Cantare amantis est"( citazione da Sant'Agostino: cantare è proprio di chi ama), evento che vedrà il maestro guidare cori da tutta Italia in due giorni di prove, lezioni e studio su pagine verdiane ("Va' pensiero" da "Nabucco", "Patria oppressa!" da "Macbeth", "Jerusalem! ... Jerusalem!" da "I Lombardi alla prima crociata"). Un'eccezionale masterclass, aperta a tutti, cori amatoriali e professionali, cantori esperti e principianti, che ha già raccolto 800 adesioni.
"Cantare e far musica insieme è l'esempio più vivo di una società che attraverso l'armonia e la bellezza tende al bene comune", sottolinea Muti. "In questo momento drammatico in cui il mondo è una polveriera accesa, in cui le persone continuano a morire sotto le bombe, i popoli europei si chiedono se investire sulle armi mentre i terremoti fanno migliaia di vittime, i bambini vegono privati della vita e di un futuro - spiega Muti -, in questo momento ho voluto lanciare una chiamata, un appello rivolto a tutte e tutti". Per compiere insieme - sempre secondo le parole del maestro - "un vero viaggio nella coralità come unione dei popoli e dei sentimenti". Fondendo, attraverso la musica di Verdi, "le nostre voci in un messaggio di unione, solidarietà, e costruzione di pace".
Al Ravenna Festival, fondato da Cristina Mazzavillani Muti e giunto alla 36/ma edizione, Riccardo Muti sarà anche sul podio dell'Orchestra Cherubini nel concerto di apertura del 31 maggio e in un secondo concerto a luglio.
