Foto: Reuters
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Sono giorni di grande tensione per il Movimento 5 stelle: accanto ai contrasti interni alla maggioranza su temi come la riforma della giustizia e della prescrizione, oltre che sulle opere pubbliche, il Movimento deve anche far fronte all'imminente sentenza nel processo che vede imputata la sindaca di Roma Virginia Raggi per falso in atto pubblico, in relazione alla nomina di Renato Marra a capo del dipartimento turismo del Comune di Roma.
Secondo la procura la sindaca avrebbe mentito alla responsabile anticorruzione del comune, smentendo di aver agito sotto pressione del suo braccio destro, Raffaele Marra, sotto processo per abuso d'ufficio.
Oggi al tribunale di Roma è attesa la sentenza che potrebbe metter fine prematuramente alla carriera della sindaca: lo stesso Luigi di Maio ha infatti confermato di voler applicare il codice etico dei 5 Stelle, che prevede le dimissioni per gli amministratori condannati in primo grado.
A Torino invece la sindaca Chiara Appendino è sotto pressione dopo aver fatto passare in consiglio comunale una delibera che dichiarava il capoluogo piemontese "comune no Tav". Oggi Piazza Castello è stata gremita da manifestanti, oltre 15 mila secondo gli organizzatori, che chiedono di procedere con l'alta velocità Torino Lione. Un'iniziativa sostenuta da organizzazioni varie, sindacati, imprenditori, e anche dalla Lega oltre che dall'opposizione, anche se gli organizzatori hanno chiesto e ottenuto di non esporre simboli di partito.
Il Movimento 5 Stelle però conferma la contrarietà all'opera, già in fase avanzata di realizzazione: "La Torino-Lione - ha detto di Maio - non è l'opera che in questo momento serve all'Italia".
Nella maggioranza anche la Lega è però sotto pressione: anche la Cassazione ha infatti confermato il sequestro di 49 milioni di euro del Carroccio, respingendo il ricorso contro il provvedimento di sequestro preventivo di qualunque fondo del partito. Confermato però l'accordo sulla rateizzazione del debito.