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Io spero di sì. Se l'Unione Italiana continuerà a sopperire al ruolo di finanziatore anche in nome e per conto dell'Università popolare di Trieste ovvero fino a quando avremo un Fondo di riserva, avremo pure dei mezzi che, se autorizzati da Roma, potremmo anticipare per questi tipi di attività e noi certamente lo faremo. Questo stato non deve diventare una situazione permanente ma può essere solo una condizione straordinaria. Spero che il commissariamento dell'Università popolare ci riporti alla normalità e al regolare flusso d'investimenti verso la CNI.

Ma questo è possibile con le attuali modalità?

Noi stiamo chiedendo da qualche tempo che si apra un tavolo per riflettere ed individuare le migliori metodologie di finanziamento anche perché non si tratta solo dei problemi verificatisi nel 2018. Sappiamo che l'Università popolare di Trieste ha pure un problema di utilizzo improprio di alcune risorse non approvato dagli organi competenti e che si sarebbero dovute spendere per altre attività. Nel corso della seduta dell'Assemblea dell'UI, di lunedì sera a Isola, abbiamo avuto modo di sentire lamentele su iniziative programmate ma non realizzate. A noi non è dato sapere se l'attuale situazione sia derivata dal mancato finanziamento di quelle attività ricordate da alcuni consiglieri e quindi è una situazione che deve essere chiarita, ma deve essere anche trovato un sistema che garantisca efficienza, stabilità e certezza di finanziamenti.

Un ruolo dunque più incisivo dell'Unione Italiana?

Credo che la Comunità nazionale italiana e l'Unione Italiana abbiano dimostrato di saper gestire bene, al meglio le proprie risorse. I mezzi dall'Italia, nel momento in cui eroghiamo i contratti e gli atti, ci arrivano regolarmente e inoltre tutte le verifiche che sono fatte dagli organi di controllo croati, sloveni e italiani accertano la correttezza più assoluta del nostro operato. Dimostriamo di spendere i contributi in maniera efficace e ottimale e questi sono fatti da considerare nella riflessione che chiediamo sia fatta sulle modalità di erogazione e gestione delle risorse anche se prima però dobbiamo continuare a seguire momento per momento l'evolversi della Finanziaria italiana e ottenere l'approvazione del rifinanziamento della Legge 73. Dopo possiamo aprire tutte queste altre tematiche.

L'Assemblea UI, richiedendo un'amministrazione diretta dei finanziamenti le ha dato mandato per richiedere cambiamenti.

È la prima volta che l'Assemblea dell'Unione Italiana prende una posizione di questo genere, così chiara e innovativa e che quindi siamo tenuti a portare avanti. Ovviamente lo faremo come abbiamo portato avanti tutte le decisioni dell'Assemblea. Torno a ripetere -al momento- siamo concentrati su due urgenze specifiche: rifinanziamento della Legge 73 e di quella per la stampa italiana all'estero. Stiamo avendo notizie, per certi versi più confortanti, per quanto riguarda il sostegno all'editoria delle minoranze linguistiche in Italia e di quella italiana all'estero ma io vorrei che in questo contesto si riuscisse a svolgere un ragionamento pure sul sostegno dei media elettronici della Comunità nazionale quindi a Radio Fiume e Radio Pola e programmi italiani di Radio e TV Capodistria. Potrebbe essere questo un segnale importante. Vediamo, abbiamo ancora molto lavoro da fare. Ci troviamo in una fase che nonostante la criticità della situazione sembra essere positiva per affrontare alcune questioni. Noi abbiamo rinnovato la nostra dirigenza e l'abbiamo fatto in maniera profonda, seria e propositiva aprendo nuove prospettive, ragionamenti e riflessioni sulle attività che dobbiamo svolgere. Siamo propostivi verso l'esterno, propositi all'interno quindi mi sembra che questo sia un momento favorevole che dobbiamo cogliere e portare avanti in maniera intelligente.

Lionella Pausin Acquavita