"L'alternativa a una Libia di pace e prosperità "è orribile"; se non cesserà il conflitto "si rischia un bagno di sangue a Tripoli, un grande movimento migratorio di popolazioni, con masse di sfollati che ricadranno in tutti i Paesi vicini, come Niger, Algeria, Tunisia, Sudan, e si andranno ad aggiungere punti controversi a una lista su cui già le grandi potenze non si trovano d'accordo". Lo ha dichiarato l'inviato speciale Onu per la Libia, Ghassan Salamé, nel suo intervento al Forum di Roma. Il premier italiano Giuseppe Conte ha ribadito che non esiste una soluzione militare credibile alla crisi libica, ma che solo un processo politico inclusivo potrà condurre ad una stabilizzazione piena e duratura del Paese. Dialoghi Mediterranei è la principale conferenza internazionale dedicata al Mediterraneo cui partecipano leader di Governo, rappresentanti della società civile, delle imprese, dei media e del mondo accademico della regione Mediterranea. A questa quinta edizione la Slovenia era rappresentata dal ministro degli esteri, Miro Cerar, intervenuto nel dibattito al quale è stato affrontato il tema delle migrazioni. Ha illustrato la situazione sulla rotta dei Balcani occidentali, che quest'anno ha registrato un notevole aumento dei flussi migratori clandestini, evidenziando i provvedimenti adottati dalla Slovenia per tutelare i confini esterni dell'area Schengen. “La collaborazione con i paesi dei Balcani occidentali nel campo delle migrazioni deve essere una delle priorità dell'Unione Europea”, ha sottolineato, “offrendo sostegno per la gestione delle correnti migratorie, nella lotta contro i trafficanti di esseri umani, garantendo al contempo una politica adeguata nei confronti dei richiedenti asilo e dei profughi. Bisogna agire tempestivamente”, ha avvertito Cerar, “in quanto è alto il rischio di una crisi umanitaria”. Il capo diplomazia sloveno ha inoltre evidenziato l'urgenza di una rafforzata collaborazione con i paesi di provenienza e di transito dei migranti, unica soluzione contro i flussi incontrollati.

Delio Dessardo

Foto: EPA
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