Foto: AP
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I tentativi di mediazione continuano senza sosta, lunedì è stato fissato un terzo round di consultazioni fra la delegazione ucraina e quella russa, ma l’offensiva di Mosca in Ucraina non si ferma.
Saltato l’accordo sui corridoi umanitari, che avrebbe permesso di evacuare più di 200 mila persone dall’area di Mariupol, le operazioni militari proseguono, con l’esercito russo che continua a colpire e a cercare di controllare obiettivi chiave come la diga della centrale idroelettrica di Kaniv, che si trova a 150 chilometri da Kiev.
Domani sarebbe stato fissato un nuovo round di colloqui fra le delegazioni dei due paesi in guerra, ma anche in questo caso le notizie sono contrastanti: Kiev ha dato per definita la data e ha posto la condizione della cessazione degli attacchi per avviare una trattativa, ma il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha affermato che “Non è ancora stata fissata una nuova data per il terzo round dei negoziati tra Russia e Ucraina”, accusando proprio l’Ucraina di voler posticipare l’incontro.
Parallelamente proseguono i tentativi di mediazione, come quello della Turchia, che starebbe lavorando per un incontro fra il presidente russo Putin e quello ucraino Zelensky, o quello di Israele. Ieri sera, il primo ministro israeliano Naftali Bennett è andato a Mosca per un colloquio con Vladimir Putin, il primo fra il presidente Russo e un leader occidentale dopo l'invasione russa dell'Ucraina.
Bennett ha parlato con Putin per tre ore e poi ha raggiunto Berlino per un incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. L’intervento del premier israeliano sarebbe stato concordato con lo stesso Zelensky, anche in virtù dei buoni rapporti che Israele ha con Mosca. L'incontro sarebbe stato coordinato con gli Stati Uniti, la Germania e la Francia. Dopo il colloquio Zelensky ha parlato con il presidente americano Joe Biden, per un confronto, ha riferito il presidente ucraino, su “sicurezza, di assistenza finanziaria per l'Ucraina e di sanzioni alla Russia"
Finora non sembra avere un ruolo di primo piano nelle trattative la Cina: il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha però avuto un colloquio con il segretario di Stato americano Antony Blinken, chiedendo negoziati per risolvere la crisi e trattative per creare “un bilanciato meccanismo di sicurezza europeo”.
Mosca intanto continua a essere colpita sul fronte finanziario: Visa e MasterCard hanno sospeso le loro operazioni in Russia, bloccando la possibilità per tutti i cittadini russi di fare i pagamenti utilizzando i due circuiti internazionali, i più diffusi nel mondo. Continuano anche i sequestri di beni a oligarchi e politici vicini a Putin in Italia, Germania e Francia. In tutto sono 680 le persone colpite dalle sanzioni europee, fra queste 26 miliardari russi.

Alessandro Martegani