Foto: Wikipedia
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Toni accesi tra il governo croato e quello austriaco, con tanto di protesta formale e convocazione dell'ambasciatore austriaco a Zagabria. Motivo del contendere l’eliminazione della scacchiera croata sul blocco di marmo collocato 35 anni fa nel cimitero di Bleiburg, “in memoria dei caduti croati” di quello che è passato alla storia come il "massacro di Bleiburg". Si tratta di un episodio accaduto nel maggio del 1945 quando gli inglesi decisero di riconsegnare con l'inganno al di là del confine migliaia di prigionieri, molti dei quali ustascia croati (ma anche sloveni e musulmani bosniaci) ai partigiani di Tito, che li eliminarono con uccisioni di massa.

Alcune esecuzioni ebbero luogo già nei dintorni di questa località carinziana; e qui, dopo la guerra, alcuni croati della diaspora scelsero di ereggere un cippo in memoria delle vittime del massacro e su esso fino a qualche settimana fa, insieme ad una mezzaluna bosniaca, appariva uno stemma araldico della Croazia con la tipica scacchiera bianca e rossa. Nei giorni scorsi, però, l’autorità mandamentale del comune dove si trova ubicata la stele ha ordinato di rimuovere lo stemma, visto che la successione dei colori non sarebbe quella dell'attuale Croazia ma quella che appariva sulle maniche delle uniformi della 13. Divisione Waffen Ss, composta dagli ustascia croati, rientrando così tra i simboli proibiti dalla legge austriaca in quanto equiparabile alla svastica e ad altri elementi distintivi del nazionalsocialismo.

Immediata la reazione da parte di Zagabria contro questa decisione, che potrebbe essere seguita dal divieto di tenere il tradizionale raduno che si svolge ogni maggio davanti al cippo. Una richiesta questa che è stata fatta della commissione Affari interni del Parlamento, preoccupata dalla consueta presenza di migliaia di nostalgici del regime di Ante Pavelić provenienti da tutta Europa.

Per il momento non risulta annunciata alcuna commemorazione, ma solo un incontro di preghiera organizzato dalla Chiesa cattolica carinziana, d’intesa con quella croata, che dovrebbe essere celebrato il prossimo venerdì nella chiesa parrocchiale di Bleiburg un rito di suffragio per le vittime dei massacri del 1945.

Barbara Costamagna