Foto: Reuters
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Come ampiamente previsto, Ursula von der Leyen è stata rieletta alla presidenza della Commissione europea con 401 voti a favore. Per la sua nomina era necessaria una maggioranza semplice di 360 seggi su 719. Von der Leyen rimarrà in carica per un secondo mandato di cinque anni. Il sostegno determinante per la sua rielezione è stato di circa 400 voti provenienti dalla coalizione europeista, composta da PPE, S&D (socialisti), Renew (liberali) e parlamentari Verdi. L'opposizione alla sua rielezione è venuta dalla sinistra europea, rappresentata da The Left, che ha tentato senza successo di posticipare la nomina a settembre, contestando la trasparenza sui contratti dei vaccini anti-Covid. Anche i sovranisti di Patrioti per l'Europa e l'Europa delle Nazioni Sovrane hanno votato contro. Tra i partiti italiani contrari si contano Sinistra Italiana, il Movimento 5 Stelle, la Lega e Fratelli d'Italia della Premier Meloni, che è rimasto in bilico fino all'ultimo.

Numerose congratulazioni sono giunte a von der Leyen, tra cui quelle della Presidente della Repubblica slovena Nataša Pirc Musar, del Primo Ministro Robert Golob e della Ministra degli Esteri Tanja Fajon, che confidano di poter continuare la fruttuosa collaborazione. "Congratulazioni von der Leyen! Fieri del grande lavoro di squadra del PPE," ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani. "Conta sempre su Forza Italia per costruire un'Europa più competitiva, sicura e portatrice di pace." Per il cancelliere tedesco Olaf Scholz, la rielezione di Ursula von der Leyen è "un chiaro segno della nostra capacità di agire" nell'UE.

Ursula von der Leyen, eletta nel 2019 come prima donna a guidare la Commissione UE, ha promosso una politica basata sulla solidarietà europea, culminata nel NextGenerationEU, un piano di rilancio da 750 miliardi di euro finanziato con debito comune. Nel 2022, ha sostenuto fortemente l'Ucraina e ha lavorato per ridurre la dipendenza energetica dell'UE dalla Russia, evidenziato nel pacchetto REPowerEU. Nella fase finale del suo mandato, ha posto un'enfasi sulla sicurezza e la difesa dell'Europa, affrontando difficoltà nel Green Deal e approvando leggi sulla tutela ambientale nonostante le proteste degli agricoltori. A giugno 2024, ha avviato le negoziazioni per una European Defence Industry Strategy (EDIS), con l'obiettivo di investire 500 miliardi di euro nel prossimo decennio, mantenendo la NATO come pilastro della difesa collettiva. Questo piano è stato confermato anche nel suo discorso programmatico prima del voto di fiducia, nel quale ha proposto uno scudo contro le interferenze straniere e il finanziamento di un fondo per la difesa che includa uno scudo aereo.

Le parole della Neopresidente della Commissione Europea hanno trovato eco anche a Mosca. Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha affermato che le dichiarazioni di Ursula von der Leyen sulla creazione di una "vera Unione europea della Difesa" confermano l'inclinazione generale degli Stati europei verso la militarizzazione, l'escalation delle tensioni e l'uso di metodi conflittuali nella loro politica estera.

Corrado Cimador