
Da un lato la guerra commerciale, dall'altro la difesa europea. Sono questi i due temi centrali della riunione informale dei ministri del Consiglio Ue Ecofin, nella quale si è riaffermato il pieno sostegno a un approccio deciso, ma calmo e calcolato della Commissione europea, che ha già deciso di sospendere le misure di ritorsione per instaurare, nei prossimi tre mesi durante i quali i dazi sono stati sospesi, un dialogo serio e costruttivo con gli Usa.
Secondo quanto ha riferito in conferenza stampa il ministro delle Finanze polacco e padrone di casa, Andrzej Domański, c'è stato un accordo unanime sul mantenimento di una posizione europea unita. Per quanto riguarda il tema del riarmo e quindi della difesa europea, si è fatta largo l'ipotesi di una sospensione totale del Patto di stabilità con la clausola generale di salvaguardia, che la Commissione ha deciso di valutare alla luce degli attuali sviluppi geopolitici. Il Commissario Ue all'Economia, Valdis Dombrovskis, ha aperto alla possibilità, pur mantenendo grande prudenza, perché l'attivazione delle clausole di salvaguardia nazionali presuppone una grave recessione economica nell'Ue o nell'area dell'euro, condizione che però, al momento, non esiste. Il piano di riarmo dell'Europa prevede anche l'istituzione di un nuovo strumento finanziario dell'UE, nell'ambito del quale saranno disponibili prestiti fino a 150 miliardi di euro per gli Stati membri, per l'acquisizione congiunta di capacità di difesa.
Anche tenendo conto dell'effetto dei dazi di Trump, le stime parlano di una crescita generalizzata all'interno dell'Unione europea, per questo c'è chi invita ad aspettare quantomeno il vertice Nato di giugno, per dar fiato e peso a una decisione che deve comunque essere politica. Fra questi il ministro dell'Economia di Roma, Giancarlo Giorgetti, che da Varsavia ha confermato l'obiettivo del 2% del Pil in spese di difesa senza alcuna manovra correttiva né il ricorso all'attivazione della clausola di salvaguardia. Merito, ha aggiunto, di una contabilità della spesa pubblica "prudente, seria e responsabile", come riconosciuto anche dalla società di rating S&P che nei giorni scorsi ha migliorato la valutazione sui conti pubblici italiani.
Valerio Fabbri