Foto: Martegani
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Il Festival internazionale Ave Ninchi, si allarga e raddoppia. Giunta ormai alla diciannovesima edizione, la rassegna, intitolata all’attrice che aveva deciso di terminare il proprio carriera e di vivere a Trieste, e dedicata al teatro in dialetto del triveneto e dell’Istria, vivrà nel 2024 una nuova fase: ospitata per 19 anni dal comune di Duino Aurisina, l’edizione di quest’anno vedrà una parte degli spettacoli allestiti presso il giardino del museo Sartorio di Trieste.
Il programma è stato presentato oggi a Trieste alla presenza dei vertici dell’Armonia, l’Associazione delle compagnie teatrali triestine, e, fra gli altri, della Vicesindaca Serena Tonel, che ha sottolineato come “l'allargamento della manifestazione al territorio sia un fatto positivo, per coinvolgere nuovo pubblico, e avvicinare il teatro in dialetto anche al centro di Trieste”. Anche la consigliera comunale Manuela Declich ha ricordato come il dialetto sia “una forma di espressione che accomuna e unisce”.
Il programma prevede otto spettacoli, tutti a ingresso gratuito, a partire dal 22 giugno fino al quattro agosto, i primi quattro nella tradizionale sede di Borgo san Mauro (lo spettacolo musicale “Triestinamente”, e le commedie “Xente de piasa picia”, “‘Sssai frotole ma gnenete fritole” e “Chi no’ ga bori… ghe toica fa’l pal”) e altrettanti nella cornice del museo Sartorio, inseriti all’interno del programma di Trieste Estate 2024 (“El destin xe ne la man…!”, “Che Scandalo!”, “Quel piccolo campo”, e “Mama mia… che pupoli”). È prevista anche una coda a Gorizia in autunno.

Foto: Martegani
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Fra i progetti c’è anche quello di creare un festival Ave Ninchi nazionale, il “festival dei festival”, proprio a Trieste, con tutte le migliori tradizioni di teatro in dialetto in Italia.
Con l’occasione l’Armonia, che si avvicina alla quarantesima stagione, ha comunicato anche la decisione di traferire i propri spettacoli nel teatro Basaglia, all’interno del comprensorio di San Giovanni a Trieste, lasciando il teatro di via Ananian a causa, ha detto il presidente dell’Armonia, Paolo Dalfovo, “degli aumenti sconsiderati da parte della parrocchia di San Vincenzo de Paoli, titolare del teatro di via Ananian, che non consentivano di tenere il teatro disponibile per tutti, senza aumentare i biglietti”. Anche il direttore artistico, Riccardo Fortuna, ha sottolineato come l’Armonia sia un’organizzazione di volontari, che fanno teatro per passione, gratuitamente”, e come “eventuali aumenti sarebbero andati solo alla proprietà del teatro”.

Alessandro Martegani