Foto: Pixabay
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Nonostante l'annunciato boicottaggio, i ministri delle Finanze Ue hanno trovato spazio in agenda per inserirvi la presentazione delle priorità e del programma di lavoro della presidenza ungherese nel settore economia e finanza. Mihaly Varga, Ministro delle Finanze ungherese, ha ricordato che la priorità per Budapest rimane quella di migliorare la competitività dell'economia europea. La presidenza ungherese ha sottolineato, continuerà a concentrare i propri sforzi su settori in cui l'azione dell'Ue ha un vero valore aggiunto e in cui si possa effettivamente contribuire alla stabilità macroeconomica in un ambiente più che mai geopoliticamente incerto. Sul tavolo anche il sostegno finanziario aggiuntivo all'Ucraina da 50 miliardi di dollari, da sbloccare entro l'anno, annunciato durante la riunione di giugno del G7. Un prestito finanziato attraverso i profitti generati dagli asset russi congelati, su cui i ministri delle Finanze non hanno avuto nulla da ridire, al contrario, hanno preso atto della necessità di rendere operativa al più presto tale decisione. "L'Ue è pienamente impegnata in questo processo", ha ribadito il Ministro belga Vincent Van Petenghem, ricordando che vi sarà una discussione in merito a livello di leader in occasione del Consiglio Ue della prossima settimana. I membri Ecofin hanno inoltre valutato la richiesta della Commissione europea sull'apertura di una procedura per disavanzo eccessivo nei confronti di Italia, Belgio, Francia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. Per ragioni di tempistiche si è però deciso di tenere solo un dibattito orientativo e rimandare la decisione alla riunione del Coreper del 24 luglio. Presente alla sessione anche il Ministro delle Finanze sloveno, Klemen Boštjančič. Il dicastero di Lubiana ha nel frattempo già ricevuto le prime direttive in merito al bilancio per il prossimo anno. Nella nota si parla della necessità di un orientamento fiscale più restrittivo in tutta l'Eurozona nel 2025.

M.N.