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Il Presidente croato Zoran Milanović ha dichiarato nella sua prima intervista concessa dopo la vittoria alle elezioni presidenziali, che la Slovenia resta il Paese partner naturale della Croazia, aggiungendo che i rapporti bilaterali sono quasi ottimali.
"Siamo pronti a lavorare per un patto sull'immigrazione, ma Bruxelles assicuri finanziamenti adeguati ai Paesi in prima linea perché i flussi illegali mettono in difficoltà i comuni di confine arrecando danni all'economia locale". A dirlo è il ministro dell'interno sloveno Boštjan Poklukar ricevendo la commissaria europea Ylva Johansson in tournee per tastare il polso dei governi in merito a un patto europeo sulle migrazioni.
Domani inizia il processo di impeachment nei confronti del presidente americano Donald Trump. Sono stati consegnati ufficialmente al Senato i capi d'accusa approvati ieri alla Camera. Con il giuramento del presidente della Corte suprema statunitense John Roberts, il Senato è stato trasformato - di fatto - in un tribunale.
Sono sempre più difficili i rapporti fra Marjan Šarec e Karl Erjavec. Il premier non nasconde il malcontento su come il ministro della difesa abbia gestito il rientro dei militari sloveni dall'Iraq. "Ne parleremo dopo il congresso del partito dei pensionati", afferma. Ma oggi, alla riunione della coalizione, gli esponenti DeSUS erano assenti e fra i partner c'è già chi ipotizza nuove alleanze.
A Fiume ha avuto luogo la prima première del musical "Evita" di Andrew Lloyd Webber. Protagonista assoluta l'attrice del Dramma Italiano Leonora Surian Popov nei panni della carismatica, ma anche controversa, Evita Perón. Lo spettacolo è stato realizzato in collaborazione con la Sala concerti "Vatroslav Lisinski" di Zagabria, dove lo spettacolo verrà presentato l'8 marzo prossimo.
Sono passati cento anni dalla prima grande protesta antifascista sul territorio istriano, quando nel dignanese carabinieri e primi nuclei di squadristi hanno provocato tre vittime e arrestato un centinaio di persone. L'avvenimento non poteva non venir ricordato da tutto il paese, compresa la locale Comunità degli Italiani.
Riuniti a Praga i quattro primi ministri del Gruppo di Višegrad e il cancelliere austriaco Sebastian Kurz. Durante l'incontro è stato posto particolare accento sulla questione migratoria che affligge l'Europa e sulle divergenze che i paesi hanno per quel che riguarda l'abbandono del carbone e l'uso dell'energia nucleare.
Il presidente russo Vladimir Putin ha presentato oggi il suo progetto di riforme costituzionali per depotenziare - in futuro - la figura del Capo del Cremlino, e rendere la Russia una sorta di democrazia parlamentare. Per facilitare il processo di riforma, il premier Dimitri Medvedev ha rassegnato le dimissioni. Secondo i critici il piano di Putin, che al termine del mandato nel 2024 non potrà più candidarsi a presidente, è quello di mantenere il potere in un'altra veste istituzionale.
"L'Italia è concentrata da tempo affinché la crisi libica si risolva per via politica sotto l'egida delle Nazioni Unite". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Dalla conferenza di Berlino, in programma domenica prossima, l'Italia si aspetta il mantenimento della tregua e l'avvio di un confronto intra-libico volto alla stabilizzazione del paese.
Il comandante delle forze aeree iraniane ha confermato che le autorità avevano saputo dell'abbattimento accidentale dell'aereo ucraino sin dalle prime ore, ma che era stato deciso di ritardare l'annuncio dell'errore umano per non mettere in pericolo la sicurezza nazionale. E mentre il presidente iraniano Rohani chiede all'esercito di scusarsi con il popolo ed esorta all'unità nazionale, il New York Times divulga nuove immagini esclusive a conferma che l'aereo sia stato abbattuto da due missili.
Non c'è alcun motivo perché cada il governo. Il premier sloveno Marjan Šarec ha risposto così - con una dichiarazione rilasciata al quotidiano Delo - alle recenti affermazioni del leader del Partito democratico Janez Janša, secondo cui l'attuale coalizione sarebbe clinicamente morta. All'interno dell'Esecutivo c'è comunque tensione, in attesa del Congresso del Partito dei pensionati, e del voto sulla sua nuova leadership, in programma questo sabato.
Il generale ribelle Haftar ha lasciato Mosca senza firmare l'accordo sulla tregua in Libia, sottoscritto invece da Sarraj capo del governo di accordo nazionale di Tripoli. Haftar chiede altri 2 giorni per valutare l'intesa con i capi tribali che sostengono il suo esercito. La Russia intensifica l'azione diplomatica.
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