La Fiera del Libro di Francoforte è una vera e propria fabbrica di idee editoriali, il punto d'incontro più importante per libri, media, diritti e le licenze d'autore di tutto il mondo. Gli espositori ogni anno sono quasi ottomila e provengono da centinaia di nazioni. Le ultime edizioni hanno visto una partecipazione di quasi trecentomila visitatori e oltre diecimila giornalisti. La prima edizione della fiera va indietro di secoli ed alcuni ne rintracciano le origini al Quattrocento. Nella città di Magonza, all'epoca, Johannes Gutenberg inventava la stampa a caratteri mobili e nel 1455 la prima edizione della sua Bibbia veniva messa in vendita proprio a Francoforte. La Buchmesse dura 5 giorni, per 3 giorni l'accesso è riservato agli operatori del settore: editori, agenti letterari, grandi distributori. Per 2 giorni è aperta anche al pubblico. Ciascuno dei dieci padiglioni della Fiera è dedicato a un'area geografica o merceologica diversa. Negli ultimi anni la fiera da sempre più spazio a e-books, media elettronici e, a partire dal 2016, anche alla realtà virtuale. La fiera è anche molto di più: gli spettacoli culturali si contano a migliaia, paese ospite è quest'anno la Norvegia, presente a Francoforte con100 autori, alla fiera vengono assegnati anche numerosi premi letterari. La Slovenia, che sarà paese ospite della fiera nel 2022, è presente quest'anno con gli stand dell'Agenzia pubblica per il libro e degli editori Mladinska knjiga, Beletrina e Državna založba-Grafika. Tra gli autori proposti troviamo Drago Jančar, Aleš Šteger, Glorjana Veber Jurij Hudolin. A visitare la fiera in questi giorni anche il ministro della cultura Zoran Poznič. Alla fiera è avvertito quest'anno un cauto ottimismo, infatti i dati sulle vendite sono incoraggianti. In Germania, per la prima volta dal 2012 hanno registrato un'aumento del fatturato nella vendita di libri, che fino ad agosto è stato dell'ordine del 2,9 per cento. L'edizione 2019 è inoltre decisamente rivolta al futuro e alle nuove tecnologie, alle nuove forme di mediazione letteraria e alle nuove tipologie di lettori.
Miro Dellore