Affrontare la delicata attività di comunicare e fare informazione con rispetto per i fatti, guardando di persona la realtà, ma anche con “mitezza e pazienza”. È questo il messaggio che parte da Trieste in vista del Giubileo dell’informazione, evento che apre di fatto le manifestazioni organizzate in occasione del Giubileo a Roma, ma che ha avuto una sorta di anticipo locale nel capoluogo giuliano.
Il vescovo Enrico Trevisi ha presieduto una funzione religiosa, nel battistero della cattedrale di San Giusto, alla presenza di molti esponenti della stampa locale, lanciando un messaggio chiaro: “Bisogna capire come esprimere con speranza e mitezza una professione così importante in una società in profondo cambiamento”, e come affrontare le sfide della comunicazione odierna, senza cadere nelle trappole che spesso i nuovi mezzi di comunicazione ci pongono sul cammino, e soprattutto è necessario vedere la realtà con i propri occhi: “Non si può – ha scandito – pensare di raccontare la verità da spettatori ceh giudicano senza cogliere quella verità ceh è la vita e nella quale si è immersi”.
Trevisi ha preso a esempio un’immagine del fotografo Steve McCurry (in mostra a Trieste), che ritrae un uomo in india durante il monsone, immerso nell’acqua fino al collo, che trasporta una macchina da cucire arrugginita. Una foto che non è stata scattata con un teleobiettivo da un luogo asciutto, ma immergendosi nell’acqua più volte, vivendo la stessa esperienza, anche a costo di riempirsi di sanguisughe. Un esempio di come sia necessario immergersi nella notizia per raccontare la realtà.
Il Vescovo di Trieste ha poi auspicato un nuovo stile comunicativo, che affronti le notizie con spirito costruttivo e mite, con pazienza, con la cultura della buona notizia, anche se non sempre sarà la più letta, senza cedere alla tentazione di notizie urlate o estremizzate.
Trevisi ha anche parlato delle nuove tecnologie, che sono un dono di Dio, ha detto, perché ci permettono di comunicare e sapere ciò che accade in tutto il mondo ma che, ha aggiunto, vanno maneggiate con professionalità per evitare eccessi come la violenza verbale o la ricerca dei contatti a tutti i costi.
Alessandro Martegani