Foto: BoBo
Foto: BoBo

Il premier Robert Golob ha aperto il dibattito sottolineando come il mondo stia vivendo un momento di svolta, sia sul piano geopolitico che tecnologico, e ribadendo l'urgenza di pianificare il futuro energetico del Paese. L'obiettivo dichiarato è la decarbonizzazione completa entro il 2050, un traguardo che, secondo Golob, è raggiungibile grazie alle tecnologie disponibili. La sfida, però, sarà individuare la combinazione più efficace di fonti energetiche, considerando anche gli impatti ambientali, sociali ed economici. Da parte sua, il ministro dell’Ambiente, del Clima e dell'Energia Bojan Kumer, ha definito il settore energetico come un campo in continua trasformazione: “Siamo a un bivio tra vecchio e nuovo. Il futuro sarà segnato da tecnologie pulite, con un ruolo sempre maggiore dell’intelligenza artificiale.” Tra le proposte emerse durante l’incontro, c’è un ampio consenso sull’importanza di combinare fonti rinnovabili - come l’energia solare, eolica e idroelettrica - con quella nucleare, considerata una soluzione affidabile nel lungo termine. Aleksander Mervar, direttore di Eles, ha evidenziato come la Slovenia stia già vedendo risultati positivi grazie all’aumento delle installazioni di impianti fotovoltaici. Tuttavia, ha ribadito la necessità di una gestione attenta del sistema energetico, specialmente nei mesi invernali. Secondo la Camera di Commercio, entro il 2040 la Slovenia potrà coprire il proprio fabbisogno elettrico interno e garantire prezzi competitivi, abbandonando il carbone e sfruttando le fonti rinnovabili e nucleari. Come sottolineato dal primo ministro in chiusura dell'incontro: “È essenziale creare un ampio accordo sociale e prendere decisioni audaci per poter affrontare assieme le sfide che ci attendono."