
I rappresentanti delle principali comunità religiose in Slovenia hanno sollecitato, in una lettera inviata prima delle festività pasquali, il Governo, il Parlamento e i Comuni a porre fine alla discriminazione riguardo ai metodi di sepoltura. Secondo quanto riportato dal matematico in pensione Drago Čepar, dal 2023 alcuni cimiteri discriminano coloro che desiderano essere sepolti in una bara. In Slovenia, tre dei 1.231 cimiteri non consentono la sepoltura tradizionale del corpo del defunto, ovvero in bara e tomba, mentre in 50 cimiteri non ci sono nuovi spazi per questo tipo di sepoltura. Tuttavia, in tutti i cimiteri è possibile conservare le ceneri dei defunti cremati. I firmatari della dichiarazione congiunta hanno sottolineato che queste limitazioni violano la libertà religiosa, in particolare per le religioni che richiedono la sepoltura del corpo. "La sepoltura nella terra è la forma più adeguata a esprimere la fede e la speranza nella resurrezione del corpo", ha affermato Mari Osredkar, responsabile della Cattedra di Teologia fondamentale e Dialogo alla Facoltà di Teologia. Con la sepoltura del corpo dei defunti, la Chiesa sottolinea anche l'alto valore della dignità del corpo umano. Nevzet Porić, Mufti della Comunità Islamica in Slovenia, ha evidenziato l'importanza di una sepoltura dignitosa per la comunità islamica. "Ogni famiglia dovrebbe avere la possibilità di scegliere come salutare il proprio caro defunto", ha dichiarato. La cremazione, infatti, è completamente vietata dalla tradizione musulmana. Daniel Grabar, superintendente della Chiesa Evangelica Pentecostale in Slovenia, ha spiegato che la sua comunità lascia ciascuna persona libera di decidere sulla modalità di sepoltura in base alla propria coscienza, pur essendo alcuni membri scettici riguardo alla cremazione. Leon Novak, vescovo della Chiesa Evangelica, ha affermato che la sua comunità non ha ancora affrontato il problema della discriminazione nei metodi di sepoltura, ma ha sottolineato che è fondamentale trovare una soluzione che tenga conto delle esigenze di tutte le comunità religiose. La dichiarazione è stata firmata anche da altre personalità religiose, in rappresentanza della Chiesa Cattolica, della Chiesa Ortodossa Serba e Macedone in Slovenia, nonché dal rappresentante dell'Associazione Ebraica della Slovenia - Comunità degli Ebrei Tradizionali.

Corrado Cimador