La prima rappresentazione delle "Favole al telefono" è in programma sabato 25 gennaio alle 10.30 presso il Teatro di Capodistria. Dopo una serie di repliche dedicate ai bambini dai 5 agli 8 anni delle scuole slovene ma anche italiane, il prossimo 30 agosto, nell'ambio del 5.festival per l'infanzia "Il faro" debutterà la versione in lingua slovena, dove ad interpretare il viaggiatore di commercio che ogni sera telefona alla figla e le racconta una storia è sempre l'attore italiano, trapiantato a Lubiana, Francesco Borchi che ha accolto con grande entusiasmo il ruolo dove il protagonista ha anche l'arduo compito di trasmettere la conoscenza e la comprensione del testo delle sei favole messe in scena.
"E' stato un piacere assoluto perchè penso che lavoriamo su un materiale molto molto interessante, le favole di Gianni Rodari sono un capolavoro dell'autore, e quindi io penso sia molto stimolante anche per chi non è madrelingua italiana ma lo studia. Penso che non sia così complesso. Ci aiuteremo...lo spettacolo è magistralmente diretto da Jaka Ivanc che per me è un maestro, abbiamo un rapporto di stima bellissimo e la sua regia aiuterà sicuramente in questo senso , che stimoliamo la fantasia dei bambini, non è soltanto raccontare la favola ma attraverso suoni, musiche, elementi attorno a me sulla scena..è così che si racconta la favola, e quindi io penso che non sarà così complesso" le parole di Borchi.
Fondamentale sarà anche l'aspetto pedagogico dello spettacolo, che si avvale di un supporto didattico per gli insegnanti. Lucija Čok del Centro di ricerche scientifiche di Capodistria: "Le Favole del telefono in italiano sono veramente un arricchimento del Teatro di Capodistria nel senso pedagogico, nella sensibilizzazione al teatro, all'arte teatrale ma anche alla linguistica. Infatti il bilinguismo è presente e l'italiano è presente nelle scuole. Prima e dopo lo spettacolo consegneremo una guida pedagogica agli insegnanti e ai ragazzi per comprendere meglio la loro reazione come hanno visto le favole e come le hanno capite, se hanno capito solamente il suono della voce e l'intonazione o hanno capito pure le parole, oppure il messaggio della favola. In questo senso credo si tratti di un lavoro veramente meraviglioso perché si può non solamente testare se l'italiano è appreso in un modo abbastanza soddisfacente ma anche se questi insegnanti sono pronti a collaborare nell'allargamento del loro lavoro pedagogico."